Il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza, dott. Mauro, ha emanato, con delibera 1397 del 29 agosto 2016, l’attesissimo l’atto aziendale che dovrebbe ridisegnare l’organizzazione sanitaria della provincia di Cosenza, come prescritto dal DCA 30 del 2016.

Insieme a tutte le altre storture contenute in questo documento, possiamo certamente osservare che rispetto al decreto del commissario Scura, per l’ospedale di Acri non vengono implementati ne l’ambulatorio di oncologia, ne la lungodegenza. Il P.O. di Acri dipenderà dallo Spoke Corigliano/Rossano, e implicherà necessariamente un possibile “furto” di personale e di apparecchiature, come già avvenuto durante l’esistenza dello Spoke Acri/Castrovillari. Chi parlava di un potenziamento e non di smantellamento, della struttura ospedaliera ha solo preso in giro i cittadini acresi, che a tutt’oggi si ritrovano un ospedale ulteriormente ridimensionato rispetto a 2 anni fa, in cui avevamo almeno un reparto Chirurgia con i ricoveri ordinari, ed oggi praticamente il nulla!

Assisteremo sicuramente ad un calo di prestazioni in ogni reparto. Quello che fa davvero male è il fatto che l’ospedale viene percepito dalla popolazione, come una struttura che non più far fronte alle emergenze, ma neanche al più semplice intervento. Sarà destinato ad una fine ingloriosa, per quello che un tempo era un centro di eccellenza. Perciò, diciamo addio all’ospedale di Acri!

Ci chiediamo a cosa sono serviti gli incontri del parte del primo cittadino, che dovrebbe rappresentare e difendere la popolazione acrese. Ci chiediamo anche perché alla Conferenza dei Sindaci, nella quale dovrebbero essere recepite le istanze e le esigenze sanitarie di un territorio, perché non ha state portate proposte credibili? Perché non ha chiesto alla popolazione di combattere insieme per la difesa dell’ospedale? Questi sono i risultati che questi politicanti di amministratori hanno ottenuto per la popolazione acrese! Noi cittadini siamo amareggiati per questi sviluppi, che peraltro avevamo ampiamente previsto, soprattutto con la mobilitazione popolare, le denunce e le manifestazioni. L’amministrazione cittadina sorda, insieme al presidente Oliverio, che ad Acri ha preso migliaia di voti, ed al commissario mandato da Roma, tutti colpevoli di non aver recepito le istanze e le proposte dei cittadini, che vedono calpestato il proprio diritto alla Salute!