Alla fine è accaduto, l’amministrazione comunale di Acri, Sindaco in primis, è caduta! Non vi preoccupate non si è fatta male, almeno non fisicamente. E’ stato come se quella cappa di oppressione che gravava sulla città si fosse di colpo diradata e un grosso sospiro di sollievo si fosse levato all’unisono! Tornavamo a respirare aria pulita! Dopo un primo momento di incredulità, abbiamo realizzato che era tutto vero. Successivamente, però, è sopraggiunto una sorta di smarrimento: E adesso cosa faremo, con chi ce la prenderemo!? Non vi nascondiamo che la notizia ci ha lasciato con un senso di vuoto (riempito a malincuore con un bicchiere di prosecco!). Due anni di denunce su tassazione al massimo, su mancanza di dialogo con la popolazione, sulla mancata realizzazione delle promesse, sullo sperpero di denaro pubblico, sul depotenziamento dell’ospedale civile “Beato Angelo”, sulla svendita del patrimonio pubblico, sulla viabilità, sulla mancanza cronica di acqua, sull’emorragia di giovani, sulle attività commerciali che chiudono, sull’esternalizzazione dei servizi pubblici, sul dissesto finanziario dell’ente, sul clima di tensione e di odio verso i cittadini che chiedevano solo il rispetto dei propri diritti. Dopo tutto questo, eravamo finalmente orfani dei nostri amministratori.

Di una cosa siamo oltremodo contenti: almeno adesso i soldi delle nostre tasse non verranno più gestiti da gente amorale sorda ad ogni richiesta e assente dalle proprie responsabilità.

Solo un mese fa qualcuno ci definiva volgari e provocatori, auspicando la fine “naturale” del mandato. Adesso abbiamo avuto la conferma di tutto ciò che affermavamo.

Resta solo un po’ di amarezza nel constatare che il tutto si è realizzato per una foto sfuocata ed un conveniente calcolo personale non concretizzato. La stessa convenienza che ha tenuto attaccati alla poltrona, con la super colla, tutti gli altri consiglieri di maggioranza. Ogni altra considerazione è superflua.

Dicevamo: cosa fare adesso? Innanzitutto invitiamo i nostri cittadini a battersi per l’annullamento della delibera sull’esternalizzazione del servizio tributi, che farà perdere al Comune, cioè a noi cittadini, oltre 3 milioni di euro in 6 anni.

Di certo si partirà, come sempre è stato, dal presupposto che la Casa Comune e tutti i beni pubblici sono dei cittadini e non dell’amministrazione di turno, che per un periodo limitato di tempo è chiamata a gestire. Chiunque si proporrà alla guida della Città dovrà avere un confronto costante con la popolazione e gli chiederemo conto di ogni stortura o ingiustizia perpetrata ai danni dei cittadini. Staremo sempre attenti alle dinamiche che muovono certi interessi e non tollereremo nessun atto di opportunismo o convenienza.

Occhi sempre aperti su chiunque andrà ad amministrare la nostra Città, maggioranza o opposizione che sia.