Nella giornata di giovedì 28 marzo scorso, si è svolto un incontro presso la cittadella regionale di Germaneto, tra i membri della Libera Associazione Cittadini Acresi ed il commissario alla sanità, generale Saverio Cotticelli. Il Generale ha apprezzato il fatto che una associazione di cittadini si occupi di tematiche di rilevanza nazionale, elogiando la nostra coraggiosa iniziativa, in campo sanitario. Sanità oggi sotto la lente di ingrandimento del governo centrale per le sue inefficienze e l’enorme debito accumulato negli anni.
Nel lungo e cordiale incontro, Il gen. Cotticelli con estrema gentilezza e dovizia di particolari, ha descritto in maniera diretta e puntuale l’attuale situazione della sanità in Calabria, balzata purtroppo anche all’onore delle cronache nazionali per via dei noti casi di ospedali fatiscenti e di malagestione amministrativa. Il generale Cotticelli ha anche evidenziato i problemi incontrati nella realizzazione del piano di rientro e per il reperimento di risorse per sostenere il sistema sanitario calabrese oramai allo sbando.
Oltre alla disastrosa situazione cui versa la Calabria, si è parlato dell’ospedale “Beato Angelo” di Acri e della sua collocazione nella attuale rete ospedaliera e in quella futura, che dovrebbe essere realizzata nel corso di quest’anno.
I membri della LACA, dal canto loro, hanno illustrato al commissario il contesto in cui è inserito l’ospedale di zona montana di Acri, le potenzialità che il nostro ospedale esprimeva e la situazione di depotenziamento venuta a crearsi dopo il famigerato piano di rientro imposto nel 2008.
Sono stati sottoposti all’attenzione del commissario delle proposte per il rilancio dell’ospedale di Acri, che tengano conto dell’attuale situazione disastrata della sanità calabrese, ma soprattutto la possibilità che i cittadini possono avere le cure adeguate nei confini della nostra regione, al fine di arrestare quel flusso migratorio tanto dannoso per il nostro sistema sanitario regionale.
A conclusione dell’incontro, il gen. Cotticelli ha preso l’impegno di venire a visitare il nosocomio acrese, al fine di verificare lo stato di salute della struttura.