Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

Mese: Aprile 2015

La somma e il totale

E’ la somma che fa il totale!

Per comuni in dissesto la Calabria ha un triste primato, ce ne diverse decine, tutti amministrati da un commissario prefettizio, e tutti con un piano di rientro pluriennale. In tutti è stato appurato che le amministrazioni che si sono succedute, soprattutto per effetto delle spese, in bilancio e fuori bilancio, senza l’appropriata copertura finanziari. Esse hanno inevitabilmente creato una montagna di debiti a danno della collettività, che deve ripagarli con sommi sacrifici, nell’attesa che la Corte dei Conti, la Procura della Repubblica, accertino le responsabilità,  magari dietro la denuncia dei cittadini truffati.

Abbiamo fatto un confronto sugli importi della TARI che si pagano ad Acri e quelli in altri comuni ad esso confrontabile, per costi della raccolta R.S.U., popolazione ed estensione territoriale. Uno di questi è San Giovanni in Fiore. In questo comune si è insediato un commissario prefettizio, dopo la dichiarazione di dissesto con delibera di consiglio n. 10 del 3 maggio 2014. Gli abitanti di San Giovanni in Fiore sono poco più di 18.000, 3 mila in meno rispetto ad Acri, pagano per il servizio di raccolta dei

R.S.U. poco più di 1.900.000 €. Vediamo che per la TARI (il discorso vale anche per TASI e IMU), una famiglia di 6 o più persone che abita in un appartamento di 150mq, a San Giovanni in Fiore paga 271,73€, una residente ad Acri invece 538,68€! Tutto questo al lordo delle detrazioni regolamentari.

Stesso discorso si potrebbe fare con un altro comune come Castrovillari, anch’esso commissariato e pure in dissesto finanziario, con poco più di 22.000 abitanti e con un costo del servizio raccolta R.S.U. di 3.200.000. Sempre considerando una famiglia di 6 componenti e con un appartamento di 150 mq, si paga 324,12€, sempre al lordo delle detrazioni. E’ da sottolineare che in questo Comune le detrazioni per le utenze domestiche sono legate alla situazione economica e familiare (ISEE), quindi molto più vantaggiose rispetto ad Acri, infatti possono arrivare anche al 50% dell’importo per i redditi più bassi.

Alleghiamo un prospetto sintetico per altre tipologie sia domestiche che non domestiche.

Un’attenzione particolare sarebbe da manifestare sulle modalità di calcolo delle tariffe della TARI (come anche della TARES), ma non è detto che ce ne si occupi in futuro.

Chiedendo scusa all’insuperabile Totò, essendoci appropriati indegnamente della sua famosa battuta, concludiamo chiedendoci: per un Comune in dissesto meglio un’amministrazione politica o un commissario? Ognuno in tutta coscienza può darsi una risposta.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Una Gita a… Acri.

Si chiama così un noto gioco della settimana enigmistica, ma noi non ci riferiamo ad esso, ma a qualcosa di diverso, anche se l’enigma c’è e rimane!

Sabato 18 aprile scorso, il commissario alla sanità calabrese “Trovandosi nella sua Vaccarizzo Albanese, per il week end, Scura ha fatto un salto nella vicina Acri.” Quasi inaspettato, ha fatto una capatina ad Acri, per vedere qual è la situazione dell’ospedale. Non una visita ufficiale, quindi, ma comunque significativa, come dire: siamo contenti che ci abbia considerato, almeno questo avranno pensato i nostri amministratori!

L’ing. Scura, afferma: “L’ospedale Beato Angelo è dignitoso ed il piano sanitario, riguardo le sue funzioni, deve essere rivisto.” E poi, sul decreto di riorganizzazione delle sanità calabrese, quello che fa fede a livello nazionale per intenderci, “se non lo avessi fatto ci avrebbero criticato e avremmo perso tempo e fondi ma sapevamo che era un documento da rivedere con calma tenendo conto di tutte le esigenze dei territori.” Queste affermazioni ci sembrano una vera e propria presa in giro! Come si fa ad approvare un piano del quale non si conosce appieno le finalità e soprattutto non le si condivide? E’ ovvio che l’obiettivo è solo quello del contenimento della spesa e non le esigenze reali dei diversi comprensori.

Il piano di riordino verrà sottoposto in consiglio dei ministri, e se verrà approvato, come appare evidente, l’ospedale di Acri diverrà ospedale di montagna con tutte le conseguenze del caso. Il laboratorio analisi diventerà semplicemente un centro di raccolta, e senza di esso il pronto soccorso diverrà quasi inutile, quindi sarà destinato al ridimensionamento.

Le promesse per il potenziamento dell’ospedale, dal reparto di ginecologia, al “percorso nascita”, sono state fino adesso disattese, e ormai non vengono più prese in considerazione.

Come abbiamo purtroppo potuto constatare a nostre spese, per chiudere interi reparti si è provveduto con estrema celerità, mentre all’apertura di nuovi centri per l’offerta di servizi essenziali sono state accantonate con molteplici scusanti. Non verrà riaperto il reparto di Psichiatria. Non sono previsti nemmeno un consultorio di Cardiologia e un altro di Pediatria che in una realtà come Acri, prima della chiusura del punto nascita faceva quasi 300 parti all’anno. La TAC, la Radiologia, l’Ecografia, saranno solo di supporto al Pronto Soccorso e non forniranno più il servizio all’utenza esterna. Ciò significa che dovremo incamminarci verso altri ospedali per i suddetti esami.

Siamo fortemente preoccupati, da questo piano di riordino, poiché esso risponde essenzialmente alla logica dei tagli lineari, e non ad un vero e proprio compromesso tra salute dei cittadini e contenimento dei costi. Sono, infatti, ben altri i capitoli di spesa da tagliare nella sanità calabrese, a cominciare dagli affitti inutili ospedali generali che non hanno ragione di esistere, fino ad arrivare alle esorbitanti consulenze medico  legali, non certo  quelli che assicurano i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza imposti dal Ministero della Sanità.

Inoltre, bisogna tener conto del fatto che il commissario Scura è un tecnico, e risponde solo al ministero preposto e non alla popolazione, al contrario di tutte le altre regioni commissariate (Piemonte, Lazio, Campania, Abbruzzo, Molise, Puglia, Sicilia), in cui è il presidente  ad assumere la qualifica di  commissario  ad  acta.  Il  presidente Oliverio ci auguriamo  possa

intervenire per salvaguardare e rilanciare il nostro nosocomio, ma sembra avere le mani legate dal Governo nazionale, che nonostante sembra avere lo stesso colore politico hanno forse molti più punti di disaccordo che di vicinanza.

Entro fino maggio inizi di giugno prossimi, il piano dovrebbe essere convalidato e immediatamente applicato, con buona pace delle esigenze della popolazione e degli amministratori locali.

Noi non ci rassegniamo a questo destino infausto e per questo vogliamo far sentire forte la nostra voce contro lo smantellamento del nostro ospedale ed al suo svilimento!

Noi facciamo la nostra parte, la politica, se vuole, faccia la propria!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

L’Ospedale non si tocca!

Le notizie che stiamo apprendendo in questi giorni che riguardano il presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, sono a dir poco sconvolgenti. Si parla di trasformare il nostro Ospedale in un centro per la lungo degenza, in cui il laboratorio analisi diventerà solo un centro di raccolta, e la dialisi sarà interrotta, solo per dirne alcune!

Leggiamo che  il piano di riorganizzazione della rete  ospedaliera  regionale (che  alleghiamo in fondo), messo a punto dal Dipartimento Regionale per la Salute, prevede che l’ospedale Beato Angelo (che nel piano viene denominato “Beato Angelico”!) non solo non sarà potenziato ma sarà declassato ad ospedale di montagna (coma anche San Giovanni in Fiore). Questo significa che la radiologia, chirurgia generale, la ginecologia saranno depotenziate e il pronto soccorso sarà solo H12, cioè funzionerà dalle 8 alle 20. A questo punto ognuno di noi, oltre ad augurarsi di stare bene sempre, qualora dovesse avere un malore sarebbe “fortunato” ad averlo di giorno, altrimenti, di sera o di notte, dovrebbe avventurarsi per le mulattiere e sperare di arrivare incolume in altri ospedali.

Solo qualche giorno fa il nostro Sindaco si pregiava di aver incontrato il commissario alla Sanità, ing. Scura, in un incontro di cui non c’è testimonianza alcuna. Ci hanno detto di aver avuto rassicurazioni sul potenziamento dei servizi ospedalieri, ma se questi sono i grandiosi risultati ottenuti, è meglio che per il nostro bene, e per il suo bene, il Sindaco non si occupi più dell’Ospedale!

Il dubbio che ci assale è che lo smantellamento della Sanità Pubblica potrebbe essere dettato, più che da un reale contenimento della spesa, ma da un più subdolo interesse nel favorire il settore privato.

Ci sentiamo presi in giro… come devono sentirsi presi in giro tutti i cittadini di Acri e quelli dei paesi limitrofi, per questo che si configura come un scippo ai diritti fondamentali della persona!

Dobbiamo manifestare tutta la nostra frustrazione verso i nostri amministratori, non possiamo permettere che il nostro ospedale sia depauperato ancora una volta. Dobbiamo lottare per difendere il nostro diritto alle cure sanitarie e pubbliche, sancito nella nostra Costituzione.

Vogliamo invitare tutti gli operatori del presidio ospedaliero ad unirsi alla protesta, loro che sono i più diretti interessati di questo scempio! I sindacati questa volta devono davvero porsi alla parte dei lavoratori e non strizzare l’occhio al politico di turno!

Dobbiamo far sentire forte la nostra voce, e se il caso intraprendere iniziative eclatanti per far conoscere il nostro disagio. Dobbiamo difendere noi ciò che i nostri amministratori locali non sanno fare!

Lottiamo insieme per difendere i nostri diritti, solo così potremmo dire che noi c’eravamo!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Teleimbonitori.

Nell’ultimo Consiglio Comunale (30/03/2015), che doveva essere aperto alla cittadinanza, i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato ancora una volta di avere più a cuore la loro poltrona che l’interesse della collettività. Da essi non si è levata critica, non una riflessione, nemmeno un dubbio li ha minimamente toccati. Solo qualche marginale eccezione nelle scorse settimana, forse in conseguenza del fatto che il popolo si è mosso ed ha fatto sentire la sua voce. Tutti a riverire e santificare il Sindaco e l’operato della Giunta, come si suol dire “Se la sono cantata e suonata da soli!”. Ci vengono a dire che si erano già accorti dello sbaglio sulle bollette dell’acqua. Se davvero è stato così, allora perché solo dopo l’incontro del 2 marzo scorso sono state rettificate le bollette che avrebbero portato ad un incasso illegittimo di oltre 400 mila euro? La verità è che senza l’intervento della popolazione non sarebbe stata presa nessuna iniziativa in tal senso. Infatti, era consuetudine già da molti anni, e non per un programma sbagliato, che fosse richiesto il minimo, ergo l’amministrazione butta il solito fumo negli occhi dei cittadini. Per questo, chi vuole può richiedere il rimborso per gli anni pregressi dal 2009 al 2012 indebitamente pagati. A tal proposito pubblichiamo un fac simile di richiesta al comune.

Nel caos bollette durante i mesi scorsi ci siamo chiesti: l’Assessore Martelli cosa ha fatto per ovviare ai disservizi che hanno colpito l’Ufficio Tributi di sua competenza? Durante l’incontro tra l’amministrazione comunale e il comitato, l’assessore non ha proferito parola. Adesso, nella sua relazione in Consiglio, ci snocciola la solita versione dei fatti che in sintesi attribuisce la colpa di tutti i mali del Comune alla mancanza di liquidità dell’ente dovuta alla politica nazionale in tema fiscale. Come dire: “non è colpa nostra”, come al solito! E’facile dare ad altri le responsabilità della cattiva gestione e poi ergersi a “Salvatore della Patria”. I bravi amministratori si vedono proprio nei momenti di crisi, e non cercano di trovare il capro espiatorio a tutti i costi, e soprattutto non se la prendono con i cittadini che manifestano democraticamente.

Non avete capito il messaggio che i cittadini vi hanno lanciato. Non vi rendete conto che la nostra Città sta morendo lentamente, e non si vede uno spiraglio di luce all’orizzonte. Chi è stato delegato a rappresentarci, invece di darci nuove prospettive di sviluppo ci attacca perché ha avuto la sfacciataggine di manifestare il proprio malessere.

A margine dell’ultimo Consiglio Comunale, che come punto all’ordine del giorno era “Tributi, crisi, e TARES” (?), si è parlato ampiamente dell’ospedale di Acri. Sarà stato per questo che non volevate fare un consiglio aperto? Comunque sia, dopo quasi due anni, finalmente il Sindaco si è mosso per interessarsi alla vicenda del P.O. “Beato Angelo”. Dopo mesi di torpore e sonnolenza questa amministrazione si accorge improvvisamente che la gente è costretta a rischiare la vita per le mulattiere che ci portano verso la civiltà, e recarsi nei nosocomi situati in altre città. Ci siamo posti un interrogativo: come mai solo dopo l’assemblea del 11 marzo scorso in cui è stata decisa una nuova manifestazione anche a favore dell’ospedale il Sindaco Tenuta ha convocato i sindaci dei comuni limitrofi per un tavolo di confronto e per un incontro

con il commissario Scura? Forse temeva un’altra manifestazione, alla quale non sarebbe sopravvissuto, politicamente intendiamoci!

Siamo contenti di sapere che stanno avvenendo finalmente i controlli sul territorio come avevamo richiesto. Con notevole spiegamento di forze possiamo aggiungere. Ci chiediamo solo, come mai vengono controllati con tanta solerzia gli esercizi commerciali di cittadini facenti parte del comitato? E poi, come mai viene impiegata la polizia municipale, cosa che non era mai avvenuta in passato, forse perché il comando di polizia municipale è inutilizzabile per effetto della morosità del Comune nei confronti dell’ENEL? Forse saremo prevenuti, ma noi non ci faremo intimidire, e non subiremo più supinamente. A tal proposito, volevamo anche esprimere la nostra solidarietà alla stampa locale, che, come noi, è stata attaccata da questa amministrazione solo per aver descritto i fatti nudi e crudi e non una verità di parte.

Ci preme sottolineare ancora una volta che nessuno del comitato ha mire politiche di nessun tipo, e che non vogliamo assolutamente sovvertire o delegittimare nessuno che è stato democraticamente eletto. Anche perché molti del comitato hanno appoggiato la candidatura del Sindaco e per esso hanno fatto campagna elettorale. Se c’è qualcuno che si sente delegittimato è perché lo sta facendo da solo agli occhi dei cittadini. Noi siamo stati spinti solo dalla esigenza di avere un confronto costruttivo con gli amministratori, e la manifestazione del 19 febbraio scorso, che è nata in maniera quasi spontanea, era in realtà una richiesta di aiuto, che voi non avete colto. E’ stato il segno che eravamo e siamo ancora nel giusto. E voi per tutta risposta ci attaccate e volete voi delegittimare noi. Noi non siamo l’opposizione, alla quale vi siete rivolti in maniera anche violenta, con una violenza verbale che va oltre la dialettica politica. Noi siamo solo dei cittadini che hanno a cuore il futuro e la sopravvivenza della nostra Città. Abbiamo detto, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, che le tasse vanno pagate, ma sempre nella misura giusta, senza calpestare i diritti di nessuno.

Segnaliamo l’intervento del consigliere Maiorano, dobbiamo dargliene atto, ha colto appieno il nostro pensiero.

Per terminare, alleghiamo anche degli spezzoni video, tanto cari al nostro e soprattutto vostro ass. Ferraro, alcuni relativi all’ultimo Consiglio Comunale, che mostrano il vostro “agire” e la supponenza di questa amministrazione.

C’è chi nega l’esistenza delle stelle dicendo invece che sono lucciole.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

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