E’ trascorso oltre un decennio da quando la Libera Associazione Cittadini Acresi ha intrapreso la lunga battaglia per la difesa e il rilancio dell’ospedale di Acri. Una battaglia portata avanti senza sosta coinvolgendo cittadini, associazioni, comitati e istituzioni locali, con la convinzione che il diritto alla salute debba essere garantito ovunque, senza distinzioni tra grandi città e aree interne. Oggi, insieme al Comitato “La Cura”, rinnoviamo questo impegno con una proposta concreta: costituire un’unica azienda sanitaria dedicata agli ospedali di montagna della Calabria. Una rete autonoma che comprenda i presidi di Acri, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra San Bruno, territori che oggi rischiano l’isolamento sanitario e che contano complessivamente oltre 109.000 abitanti. L’obiettivo è chiaro: trasformare questi ospedali in presìdi spoke, con reparti di medicina generale, ortopedia, chirurgia, anestesia e terapia intensiva, ostetricia e ginecologia, cardiologia con UTIC, emodinamica, pronto soccorso attrezzato con osservazione breve intensiva e una direzione sanitaria autonoma. Una sanità di prossimità, accessibile, sicura e di qualità per chi vive nelle aree interne, come previsto dalla nostra Costituzione. Il progetto nasce anche dall’impegno di Alfredo Sirianni, Silvio Tunnera, Rocco La Rizza, Giovanni Iaquinta ed Emiliano Morrone, attivisti e cittadini che da anni si battono per la tutela della salute pubblica in Calabria. Fondamentale il contributo tecnico-giuridico del dott. Tullio Laino, promotore della proposta di legge, che rappresenta una reale possibilità di riscatto per i nostri ospedali troppo spesso trascurati da politiche sanitarie centraliste. Questo percorso parte anche da storie di vita e tragedie che non possiamo più ignorare, come la morte del giovane Serafino Conigi, deceduto a soli 48 anni per la mancanza di un adeguato trasporto sanitario. Situazioni come questa devono essere un monito per tutti: non possiamo più permettere che le aree montane vengano private del diritto all’assistenza. Ora tocca a tutti noi: abbiamo bisogno di almeno 5.000 firme per portare questa proposta all’attenzione del Consiglio Regionale della Calabria. Invitiamo i cittadini, le istituzioni, i rappresentanti politici e i media a sostenere e diffondere questa iniziativa. La sanità nelle nostre montagne può e deve essere salvata. Un ringraziamento speciale va alle tante persone e ai comitati che da anni lottano al nostro fianco, e un forte abbraccio alla comunità de “La Cura”, che con passione e coraggio ha dato vita a questa importante proposta.
Libera Associazione Cittadini Acresi
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