LACA: Ospedale – Allarme Rosso Lettera aperta a:
Al Persidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Salute
Al Presidente della Regione Calabria
Al Prefetto della Provincia di Cosenza
Al Sindaco della Città di Acri
Al Presidente della Provincia di Cosenza
Alla Cittadinanza di Acri e dei Comuni Limitrofi
La situazione sanitaria del nostro comprensorio potrebbe
essere modificata di giorno in giorno, vista l’emergenza che la nostra nazione
sta affrontando in questo triste periodo. La “Libera Associazione Cittadini
Acresi” che non ha mai avuto mire politico-amministrative, non è mai stata a
favore di un’amministrazione e contraria ad un’altra, ma si è sempre posta a
supporto di qualsiasi assise comunale, salvo poi evidenziare quelle criticità
che nuocciono ad un intero comprensorio e darne a volte anche la soluzione. Il
sodalizio LACA è fatto di cittadini volenterosi e che parlano per il bene del
territorio. Quanto premesso, di quello che appresso si dirà, non se ne vuole fare
nessuna speculazione (o polemica) visto il momento di emergenza che si sta
affrontando, ma si vuole solo riflettere e ricordare a tutti, quanto può essere
utile conservare sul nostro territorio quelle risorse e strutture acquisite in
anni di lavoro e sacrifici e non mortificarle per scopi politico clientelari e
personalistici. L’argomento sanità-ospedale la LACA lo ha portato e continua a
portarlo avanti in modo strenuo, con la consapevolezza della fragilità del
nostro comprensorio. Fragilità legata alla posizione geografica che non
consente una viabilità scorrevole e sicura specie in inverno, fragilità legata
al dissesto idrogeologico, frane e quant’altro possono isolare il nostro paese
e quelli che fanno capo al nostro nosocomio, fragilità legata alla categorizzazione
sismica del territorio di fascia 3, fragilità legata a questa nuova emergenza
tanto da portare all’iniziativa, lodevolissima ed alla quale ci associamo, di
raccogliere fondi per il nostro ospedale. La LACA dal canto suo impegnata in
questa tematica delicata, come la sanità, da più di 5 anni, ha sempre ribadito
che il nostro ospedale deve essere rilanciato in una nuova forma di
organizzazione sanitaria. La nostra struttura Ospedaliera, gravata da tagli e
interessi politico personalistici degli ultimi anni, è stata trascinata in un
pantano e per cercare tirarla fuori avevamo invitato, affiancato, ed assicurato
di dare supporto e consenso popolare all’attuale Sindaco e alla sua
Amministrazione, ma anche alle procedenti, a portare avanti ed avere le idee
chiare su come deve essere il nuovo modello di Ospedale. La città di Acri non
può attendere ancora (la cittadella della salute per come viene intesa porterà
alla chiusura totale dell’ospedale). Fu portato all’attenzione del Consiglio
Comunale la nostra idea di ospedale in un contesto generale di sanità
regionale, fu una voce inascoltata. Non paghi di ciò ci siamo fatti ricevere
dal massimo organo sanitario della nostra regione, il generale Cotticelli
commissario regionale alla sanità, abbiamo anche a questi esposto e consegnato
il nostro progetto di ristrutturazione e rilancio sanitario ospedaliero, anche
in questo caso parole al vento, nonostante le rassicurazioni. Oggi, alla luce
di questa emergenza nazionale, con l’esodo massiccio di cittadini provenienti
da altre regioni italiane, si rischia di avere un sistema SSR (Sistema
Sanitario Regionale) al collasso in poco tempo. Per questa situazione di
emergenza sanitaria nazionale il nostro ospedale offre tutte le caratteristiche
che una struttura può dare, cioè spazi adeguati, locali idonei e personale
preparato professionalmente, quindi si potrebbe allestire un eventuale reparto
di pneumologia, di medicina generale allargata, o se necessario di posti letto di
post-intensiva, per ricoveri e assistenza a pazienti con problematiche
sanitarie respiratorie. Gli spazi del 3° piano possono essere adibiti a tale
scopo, dando un aiuto notevole a fronteggiare l’emergenza, naturalmente deve
essere allestito e reso funzionale con personale e strumentazioni. Ve erano
anche altri locali eventualmente atti allo scopo emergenziale (il 2° piano e i
locali dell’ex laboratorio analisi) che potevano essere messi a
disposizione. Purtroppo, però, le scelte
politiche fatte qualche settimane addietro hanno fatto si che gli stessi
venissero occupati in fretta e furia per dare ospitalità alla SAUB. Avevamo
manifestato all’attuale amministrazione ed all’assessore alla sanità Le Pera,
che in linea generale eravamo contrari a questo spostamento in virtù di un
eventuale rilancio del nostro nosocomio, evidenziando che sicuramente i tempi
per la ristrutturazione dell’originario edificio SAUB sarebbero stati lunghi,
nonostante l’ottimismo dello stesso Assessore comunale alla Sanità. Avevamo
inoltre ribadito che inserire degli ambulatori in un nosocomio non era
logisticamente ed igienicamente corretto. L’ospedale è nato con quella
configurazione dettata da precise normative legali e progettuali, ad uso per
gli ospedali, e così doveva rimanere: a nostro avviso si è violata anche la
legge con tale spostamento!!! Inoltre, ciliegina sulla torta, sono stati inseriti
dei poliambulatori aperti al pubblico sopra una chirurgia e un complesso
operatorio! Dulcis in fundo, nel dare celermente la disponibilità allo
spostamento dei servizi della SAUB all’interno della struttura OSPEDALE,
qualcuno non si è accorto che si sono occupati tutti i locali dell’ex
laboratorio analisi, di fatto fermando per molto tempo i lavori per altri 4
posti reni in Dialisi per come previsto dall’atto aziendale dell’ASP. Chi ha
deciso lo spostamento della SAUB non si è posto il problema che occupando anche
gli spazi del 2° piano dell’Ospedale per uffici amministrativi, avrebbe
preclusa la possibilità di allocare la Lungodegenza. E ancora per garantire
maggiori spazi alla nuova sistemazione dei poliambulatori SAUB, si era tentato
di spostare l’ambulatorio di Oncologia nella Radiologia, rilegandolo in uno
spazio molto ristretto e non ottimale per queste prestazioni così delicate,
tale decisione, è subito rientrata dopo l’intervento della LACA sollecitata dai
concittadini. Crediamo fortemente che ci sono tutte le potenzialità per avere
un nuovo ospedale riorganizzato e rimodulato nelle sue attività (Ospedale Spoke
di Montagna) lo abbiamo detto, spiegato, portato a conoscenza di tutte le forze
politiche (vedi consiglio comunale aperto, incontri avuti con la struttura
commissariale, proposta portata sul tavolo della commissione sanità alla camera
dei deputati con l’on. Sapia), non abbiamo avuto però nessun sostegno da parte
di questa amministrazione comunale o di altre al rilancio dell’ospedale. Il
nostro modello parte nella riapertura delle strutture piccole per sgravare
l’HUB di Cosenza e gli altri centri provinciali di tutte quelle attività di
media-bassa intensità di cura, soprattutto oggi con questa grave emergenza
sanitaria nazionale, allo scopo, si può allestire un reparto con posti letto a
sostegno del reparto di medicina per fronteggiare questa emergenza e collocarla
al 3° piano. Noi abbiamo a cuore le sorti dell’Ospedale,
altri fanno solo chiacchiere politiche e campanilistiche. Esortiamo
l’amministrazione a portare avanti l’idea di rilancio del nostro nosocomio e di
offrirlo al fine di specializzarlo in funzione dell’emergenza covid-19, noi
siamo sempre pronti a dare supporto e scendere in campo, mobilitando, se
necessario, anche la piazza, affianco a qualsiasi amministrazione voglia
sposare le idee di rilancio e difesa del nostro comprensorio territoriale. Tutto
questo nell’interesse di noi cittadini e degli amministratori passati, presenti
e futuri, che anche loro sono cittadini e pagano lo stesso scotto di tutti, la
LACA è sempre impegnata per i giusti diritti.
Acri li 12.03.2020