Ecco che
“finalmente” è arrivato il tanto annunciato dissesto, che qualche demente di
consigliere ha definito storico! E’ la prima volta per il comune di Acri. Tutti
sapevano che sarebbe accaduto: la Corte dei Conti, i revisori dei conti, i
cittadini che hanno patito in questi anni una tassazione vessatoria. Lo sapeva
anche Tenuta e la sua Band, ma dovevano pur arrivare al 2018 in un modo o
nell’altro, per questo hanno sperperato migliaia di euro di soldi pubblici per
cercare di evitare l’inevitabile e “allungare il brodo”. Soprassediamo, per
rispetto ai lettori, sul fatto che più di un partecipante al consiglio crede che la
pubblica assise sia casa propria, ma anche sulla qualità e la preparazione di
certi altri, citarli però si farebbe peccato all’intelligenza collettiva! Sentendoli
parlare, poi, (a fatica per la verità), guidati dal loro capoccia, fanno quasi
ridere, se non ci fosse da piangere. Comincia il Regista, che snocciola i
numeri di un fallimento annunciato, dando ovviamente la colpa agli altri, come
se la Corte dei Conti non avesse bocciato il suo di piano e dei suoi strapagati
collaboratori e consulenti. “La colpa è dei revisori dei conti, bla bla bla,
dello Stato, bla bla bla, della Regione Calabria, bla bla bla, dell’UDC, bla
bla bla, di Trematerra, bla bla bla, di Coschignano, bla bla bla, di Pino
Capalbo, bla bla bla, della LACA!”. COLPA DELLA LACA? Ma brutto f…! Come se noi della Libera Associazione Cittadini
Acresi avessimo rivestito in passato delle cariche amministrative. La nostra sola
colpa, se di colpa si può parlare, è quella di aver denunciato. Invece, secondo
la logica clientelare che muove certi personaggi, noi dovevamo subire e basta.
Politicanti di mezza tacca in cerca di consenso (voti), con lo sperpero di
soldi pubblici. Secondo questi individui, chi chiede il rispetto dei propri
diritti va bastonato! Abbiamo denunciato questo stato di cose da 2 anni a
questa parte. Le tasse elevate, l’emergenza spazzatura, certificata da ASP,
ARPACal e dallo stesso sindaco, per la quale abbiamo chiesto più volte
l’abbattimento dell’80% sulle bollette. Abbiamo segnalato la cronica mancanza
d’acqua, la gestione clientelare della cosa pubblica, l’assenza di dialogo e la
presenza sul territorio degli assessori. L’esternalizzazione del servizio
tributi, con grave danno per le casse comunali. La mancata opposizione del sindaco
al ridimensionamento del nostro ospedale, che di questo passo rischierà di
essere convertito a “Casa della Salute”. Tenuta sindaco è anche Tenuta revisore
dei conti all’A.O. di Cosenza, incarico affidatogli dal Ministero della Salute,
proprio come lo ha avuto il commissario Scura, quindi con un palese conflitto di interesse: difendere il proprio territorio
contro il proprio datore di lavoro! Dal canto nostro abbiamo chiesto più
volte un tavolo tecnico per sottoporre al commissario Scura e a Oliverio le
nostre richieste e di quelle degli operatori sanitari. Abbiamo lottato insieme
ai nostri concittadini contro il depotenziamento del nostro ospedale. Oltre
5000 mila acresi sono scesi in piazza, mentre lui aspettava di nascosto, senza
fascia tricolore, avendo pure la faccia tosta di salire sul palco, venendo poi
subissato dai fischi! Fascia tricolore Tenuta che aveva all’inaugurazione di un
bar di proprietà un privato cittadino. Abbiamo assistito alla svendita dei
nostri boschi, il tutto per far cassa e racimolare quattro soldi! Abbiamo
chiesto l’intervento del Prefetto, della Corte dei Conti per l’accertamento
dell’azione amministrativa, sugli affidi diretti, soprattutto a ditte non
acresi, di questo o quell’amico, senza trasparenza e senza un vero criterio di
merito. Abbiamo denunciato le ingiustizie ed i soprusi perpetrati ai danni di
cittadini, come ritorsione contro la protesta legittima. Abbiamo dato voce al
disagio che vive il nostro paese, alla continua emorragia di giovani. La tanto decantata svolta promessa dal
sindaco c’è stata: ad U e contromano!
Il Salvatore
della patria ha truffato i cittadini acresi mostrandosi per quello che non era,
non mantenendo una sola promessa fatta in campagna elettorale. Siamo passati dal
“Comune Amico e dei cittadini acresi”, tornando velocemente “All’amico in
Comune”. Alla fine si è mostrato quello che è: un Fallito che ha portato al
fallimento il comune per la propria sfacciataggine, solo per poter elargire
favori elettorali e spolpare ancora quel poco di sostanza attaccata all’osso!
Ci chiediamo: perché
pagare uno stipendio ad un sindaco inutile? Perché pagare uno stipendio ad
assessori e presidente del consiglio, assenti dalle loro responsabilità? Perché
pagare il gettone di presenza ai consiglieri? Già dobbiamo pagare i commissari,
perché pagare oltre 10 mila euro mensili per avere delle cose inutili che
ancora possono nuocere alle casse comunali?
La scelta era una
sola: non votare il dissesto, andare tutti a casa, e restituire la parola ai
cittadini. Ma, come le cozze che stanno
attaccate allo scoglio, ora le cose sono 2: aspettare che la corrente li porti
via oppure che una mano decisa li sradichi dal loro posto con decisione!