Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

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Lupus in fabula

Nel ribadire il nostro impegno nel portare avanti un movimento di rinnovamento della nostra città, consci dello stato di malessere che la attanaglia, volevamo comunicare ai nostri concittadini che andremo avanti fino a realizzare i nostri obiettivi, che sono quelli ribaditi a gran voce da gran parte della popolazione acrese, ovvero la richiesta di riduzione delle tasse, le proposte di rilancio dell’economia e della società acrese.

La “battaglia” per la difesa dei diritti, da parte nostra sarà combattuta con armi legali, e non ci allontaneremo mai dal solco tracciato dalle leggi. Ci aspettiamo lo stesso trattamento dalla nostra controparte, ovvero da tutta l’amministrazione comunale. Lo “scontro” deve mantenersi su un piano civile, e non ci devono essere attacchi di tipo personale. Se chiunque del comitato, qualsiasi persona che abbia partecipato alla manifestazione popolare del 19 febbraio scorso, o qualsiasi cittadino, dovesse subire delle pressioni o rappresaglie da parte di chicchessia, per indurlo a desistere dal difendere i propri diritti, avrebbe tutta la cittadinanza contro e verrebbe affrontato a viso aperto nei modi e nelle sedi opportune.  Diciamo questo, poiché da diverse parti ci sono state segnalate delle ingerenze per indurre alcune persone ad abbandonare propositi “offensivi” della protesta civile.

Questo è inaccettabile! Noi non ci siamo mai negati ad un dialogo con nessuno, perché teniamo al bene della nostra città, ma purtroppo abbiamo appurato che spesso si  è tentato di screditarci con attacchi  generici, ed etichettandoci  come “evasori”, “sobillapopolo”, e “disinformati”, e “fantomatica associazione”!

L’associazione è così “fantomatica” che è stata convocata ad un incontro con l’amministrazione tramite lettera autografa del 23/02/2015 dallo stesso Sindaco, ovvero il giorno prima della pubblicazione ed affissione del comunicato sindacale verso le opposizioni questo la dice lunga sulla coerenza di certa classe politica. Riportiamo in calce la corrispondenza epistolare con l’amministrazione per concordare il giorno per l’incontro, avvenuto poi il 2 marzo scorso.

Noi difendiamo solo i nostri diritti di cittadini, visto che chi lo deve fare fa solo demagogia.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

La pubblica ottusita

Quando dei cittadini si recano presso il palazzo comunale per incontrare i propri amministratori, per avere delle risposte alle proprie domande, illustrare soluzioni, ed esprimere critiche, ci si aspetta dalla controparte la piena disponibilità. Ed anche se il confronto è sempre rimasto civile, non si sono avute le risposte che si volevano.

Nell’incontro di lunedì 2 marzo scorso tra il Sindaco, la Giunta e diversi consiglieri di maggioranza, ed una rappresentanza dei cittadini di Acri, è stata messa in evidenza “l’ottusità” di procedere di questa amministrazione, che di fronte a fatti accertati da più fonti (ASP e ARPACal), di fronte alla manifestazione popolare in cui si è ribadito lo stato di malessere della popolazione acrese, e dell’insofferenza per la lontananza dei suoi amministratori, gli stessi si sono trincerati dietro i soliti cavilli interpretativi della norma e al “buco” finanziario che hanno creato le diverse amministrazioni che si sono succedute.

Il Sindaco, sulle bollette dell’acqua, ha attribuito l’errore della sbagliata fatturazione al programma di gestione delle stesse. Noi riteniamo che dare la colpa alla società Andromeda, fornitrice del software, sia riduttivo. Occorre ricordare, infatti, che i criteri per  la stampa delle bollette vengono impostati  in accordo tra la società fornitrice ed il Comune, quindi i responsabili dell’ufficio dell’Ufficio Tributi fino ad passando per l’assessore fino ad arrivare al Sindaco, non sono esenti da colpe. Le bollette dell’acqua sballate, inoltre, sarebbero molto di più del 5% affermato, infatti non vi sono solo quelle con consumi nulli, ma anche quelle con consumi inferiori ai 140 mc.

Il sindaco ci ha propinato anche la solita requisitoria sul dissesto finanziario che riguarda si i cittadini di Acri, che devono purtroppo ripianare il debito con le loro tasse, ma le tanto decantate denunce civili, penali ed alla Corte dei Conti, per individuare i veri responsabili del dissesto, nessuno le ha viste.

La sentenza del TAR Calabria, n. 496 del 24/09/2014, citata nell’incontro dal Sindaco, si è espressa su atti amministrativi commissariali riguardanti la TARES del comune di Siderno, che in buona sostanza sono  stati ritenuti validi, anche se approvati in maniere difforme dalla normativa vigente, e incompleti in diverse parti, anche quelle riguardanti le detrazioni per il mancato servizio. Per fugare ogni dubbio, per noi le delibere del Comune di Acri riguardanti la TARES e la TARI sono corrette, tant’è vero ne chiediamo la loro applicazione.

Il Sindaco ha omesso di citare alcune conclusioni nella stessa sentenza, ovvero che: “…La materia del contendere relativa al gravame avverso gli avvisi di pagamento

in epigrafe indicati è di competenza del Giudice Tributario, il quale eventualmente potrà disapplicare l’atto normativo a monte e dinanzi al quale il giudizio potrà essere riassunto ai sensi e con le garanzie di cui all’art. 11 cpa..”. Che tradotto vuol dire: si afferma che il TAR della Calabria ha giudicato atti amministrativi commissariali del Comune di Siderno, che in buona sostanza sono corretti, ma ha ribadito che vi è un conflitto nell’attribuzione sulla materia del contendere. Essendo la TARES e la TARI dei tributi, ogni controversia sulla loro esigibilità va promossa al tribunale contabile, ed in prima battuta alla commissione tributaria.

Nella stessa sentenza vi è riportato anche: “Dagli atti di causa emerge che il Piano Economico Finanziario è stato redatto nel rispetto formale delle Linee Guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze… quanto prescritto nelle dette Linee Guida, se vale sicuramente quale criterio generale da seguire sul piano assiologico, non elimina la valutazione discrezionale che resta intestata all’ente impositore, il quale può modulare il criterio generale secondo la particolarità della singola vicenda e del concreto momento storico-finanziario, nei limiti della apparente ragionevolezza”. Si afferma in pratica che l’amministrazione ha la facoltà di discrezionalità nell’applicazione del tributo in questo periodo di crisi economica.

Pertanto la sentenza del TAR Calabria conferma ulteriormente che la strada da percorrere è quella del ricorso collettivo verso il Comune di Acri nel caso in cui l’amministrazione resti ancora sorda alle nostre richieste.

Il tavolo di trattativa, prospettato dal Sindaco, con la regione Calabria non siamo certo noi a volerlo, è compito dell’amministrazione di inoltrare al governo regionale una richiesta formale di rimborso per il servizio pagato e non espletato, ed eventualmente adire per vie legali verso la Regione. Nel frattempo, noi chiediamo, ancora una volta, che si annullino tutte le bollette TARES e TARI, si applichino le detrazioni spettanti per legge, e si riemettano le nuove con gli importi aggiornati, e poi possiamo partecipare a tutte le iniziative che l’amministrazione intende intraprendere.

In sintesi, vogliamo una manifestazione di reale vicinanza, alla popolazione sofferente, da parte dei nostri governanti, che fino adesso non si è vista.

Per concludere, oggi la pubblica ottusità non è solo il titolo di un album di Adriano Celentano, ma purtroppo la consapevole realtà dei fatti.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Acri in rivolta

Vogliamo ringraziare a gran voce tutti i nostri concittadini che si sono uniti ed hanno manifestato pacificamente per le strade della nostra città, fino ad arrivare fin dentro al “palazzo del potere”. Il nostro scopo è stato raggiunto, quello di portare all’attenzione dei nostri amministratori, la  sofferenza che sta vivendo un’intera comunità, e questi, ancora una volta, hanno dimostrato di non tenere al bene della collettività. Il corteo che si è diramato da piazza Sprovieri fin sotto al comune è stato la dimostrazione che la popolazione è stanca di questa supponenza, nonché nella mancanza di trasparenza negli atti pubblici. Abbiamo detto forte e chiaro che la crisi non è stata generata da Noi, perciò non siamo Noi che dobbiamo pagarla, bensì ognuno deve essere investito della responsabilità che gli compete e che le tasse vanno, sì, pagate, ma nella giusta misura ovvero con le riduzioni previste dalla legge nazionale nonché dagli stessi regolamenti comunali. Ci siamo, finalmente, ripresi un pezzo di sovranità, che spetta sempre e comunque al popolo, che deve tenere sotto vigile controllo l’operato del proprio governo.

Il signor Sindaco era fuori sede per impegni istituzionali, ci hanno detto… Era assente pur sapendo che ci saremmo naturalmente presentati in occasione della manifestazione ampiamente pubblicizzata. E’ stato davvero inutile cercare di arrampicarsi sugli specchi, come di consueto, in quanto non è affatto vero che non sapeva del Nostro potenziale arrivo in comune… Lo prova il fatto che invece è stato prontissimo a redigere e far affiggere, il giorno prima della manifestazione stessa, guarda caso, uno dei soliti manifesti privi di ogni logica e sempre a nostre spese, in risposta al Nostro paventato evento! Era, naturalmente, assente anche l’assessore ai tributi Martelli, anch’egli per chissà quali motivi. L’unico che ha avuto il “coraggio” di cercare di “rispondere”, seppur sempre a modo suo, alle nostre richieste è stato il Vice-Sindaco, nonché assessore alla salute e igiene pubblica, il dott. Ferraro. Abbiamo assistito ad una scena patetica, in cui a domande precise sottoposte da Noi del Comitato, nonché dalla stampa locale e regionale, si rispondeva con la solita sufficienza ed il consueto distacco, degni di un politico di lungo corso!

Anche se siamo parzialmente soddisfatti delle risposte riguardo alle bollette dell’acqua, palesemente illegittime,  l’assessore   Ferraro   è   stato   irremovibile sulla concessione dello sgravio dell’80% sulle bollette TARI  e  TARES,  che  come ormai sappiamo tutti, tocca per legge!!! Questo significa non aver capito niente di quello che la gente

aveva da dire! Lo scopo di questa amministrazione rimane, quindi, quello di perseguire a tutti i costi l’incasso della TARES e della TARI 2014, anche se non lo chiede la Corte dei Conti, ma è solo una richiesta dettata dal fatto che la giunta spera di  rientrare  dai  debiti  il  prima  possibile,  per  poter  affermare  di  aver salvato il comune dal dissesto come sta già facendo.

Dobbiamo confutare tre “fatti” che la giunta Tenuta ama ripetere come un mantra: primo, non è vero che è la Corte dei Conti che ha chiesto di aumentare le tariffe della TARI e di tutti gli altri tributi ai livelli attuali, infatti esse sono legate alla legge di stabilità del 2014 (L. 27/12/2013, n. 147), e devono coprire integralmente il costo del servizio. Poiché il consiglio comunale, nella delibera n. 6 del 24/01/2014 ha approvato in maniera provvisoria le tariffe TARI, e con delibera n. 34 del 25/07/2014 ha approvato il regolamento IUC, per un ammontare presunto di € 3.020.000 per la gestione dei R.S.U. (anche su questa cifra ci sarebbe da discutere…), bollette alla mano facendo una stima per difetto l’introito per questa tassa supera ampiamente tale cifra. Vogliamo fare a tal fine una prova: dividiamo 3 milioni per 10.000 nuclei familiari, e ci siamo tenuti bassi, comprese abitazioni, attività commerciali e artigianali, arriviamo una somma di 300€ pro-capite. Qualcuno potrà obiettare che questo modo di ragionare  è approssimativo, noi concordiamo, ma sicuramente rende l’idea della sproporzione tra il bilancio preventivo e quello consuntivo.

Secondo fatto da confutare: non è vero che è il Sindaco Tenuta che ha salvato la città di Acri, semmai sono gli Acresi che la stanno salvando con le loro tasse e soprattutto con i sacrifici individuali per cercare di adempiere.

Terzo fatto: la colpa del dissesto è delle altre amministrazioni. Potrà anche essere vero ma sicuramente non sono stati gli Acresi a creare il debito, almeno la maggior parte. Se il Sindaco è a conoscenza di fatti penalmente e civilmente rilevanti, invece di fare annunci, DENUNCI tutto alla Corte dei Conti ed alla Magistratura, se necessario, che faranno finalmente luce sulle responsabilità.

Le risposte dell’assessore Ferraro lasciano il tempo che trovano, sembrava di assistere ad una farsa in stile drammatico. Questa è stata l’ennesima presa in giro ai danni dei Cittadini! Adesso i nostri amministratori non hanno più alibi: “il re è nudo”.

Dopo aver ribadito le nostre posizioni, rispondiamo che andremo avanti fino in fondo con la nostra battaglia attraverso le sedi giudiziarie, ma non prima di aver

dato un’altra manifestazione del Potere del Popolo che ribadiamo con forza essere sovrano!!!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Ci siamo!!!

Tutto è ormai pronto per la manifestazione cittadina “Acri in rivolta”!!! Commercianti, artigiani, liberi professionisti, pensionati, cittadini, studenti l’appuntamento è per domani Giovedì 19 alle ore 9 in piazza Sprovieri, da dove partiremo in corteo per arrivare fin sotto il Comune a manifestare al Sindaco ed all’amministrazione comunale, tutto il disagio che stiamo vivendo noi “normali cittadini acresi”, non solo per la crisi a livello nazionale ma soprattutto per l’aumento spropositato delle tasse comunali.

Abbiamo organizzato con l’occasione la raccolta delle bollette: quelle dell’acqua, soprattutto quelle che presentano e addebitano, ingiustamente, un consumo minimo di 140 mc di acqua pur non avendolo consumato, e anche quelle della TARI, la tassa dei rifiuti che riguarda il 2014, che nonostante l’evidenza del servizio non svolto in modo regolare ed efficace durante tutto il 2014, l’amministrazione comunale ha aumentato portando le tariffe ai massimi consentiti dalla legge.

Per questi motivi siete tutti invitati ad intervenire numerosissimi ed a portare quindi le copie delle bollette direttamente domani mattina, per iniziare, eventualmente e possibilmente, un’azione collettiva, una vera e propria “Class Action” che porterà per vie giudiziarie a riconoscere un diritto sacrosanto di noi cittadini, ossia, il “giusto” pagamento per quello che si è effettivamente consumato a norma degli stessi regolamenti comunali e per il servizio reso!

Volevamo, infine, ringraziare le opposizioni in consiglio comunale per aver finalmente deciso di chiedere l’indizione di un consiglio comunale aperto, e  di essersi voluti di unire alla protesta, che però, è bene ribadirlo era e resta apolitica. Per tale motivo chiunque voglia unirsi è il ben accetto, ma nessuna effige di partito di partito dovrà essere presente alla manifestazione.

Firmato: Libera Associazione Cittadini Acresi”

E’ carnevale: la burla continua!!!

E’ carnevale: la burla continua!!!

Potrebbe sembrare sicuramente una situazione ridicola e burlesca, considerato il periodo… Ma lo scherzo, come si suole dire, è bello se dura poco… Però uno scherzo non è, e non lo è mai stato: infatti sono ormai mesi, anzi anni, che siamo costantemente presi in giro da una amministrazione comunale inconcludente ed inadatta a gestire realmente la cosa pubblica. Infatti cerca di raggirare, vergognosamente, mediante le giustificazioni più assurde e paradossali, anche in presenza di atti d’ufficio comprovanti situazioni gravi di disservizi generali e di gravità per la salute e l’incolumità sociale anche per ammissioni proprie e dirette. Ingiustamente, purtroppo, si continuano a fare i propri interessi personali e quelli degli “amici di turno”, mentre la popolazione invece rappresenta la vittima più di ogni altra, di una crisi da essa non generata ma dalla quale vogliono farsi pagare le conseguenze, approfittando proprio dei tantissimi problemi che affliggono ogni famiglia: si punta infatti sulla disperazione di ognuno che quindi dovrebbe pagare in silenzio per evitare altri problemi. Anche volendo non è più possibile. Occorre fare una scelta tra: fare la spesa per la famiglia o andare a pagare le bollette, voi cosa scegliereste? Meditate gente, meditate!!!

Basta fare un po’ mente locale e guardare i fatti, perché solo con essi si  può giudicare oggettivamente. Abbiamo assistito ad una squallida “guerra tra bande”, in cui venivano rimpallate le responsabilità dell’attuale situazione finanziaria del Comune di Acri. In diversa misura, ma sono tutte comunque colpevoli di cattiva gestione. Per accumulare un debito di più di venti milioni di Euro ci vogliono decenni per realizzarsi. Se ci fosse un solo briciolo di buonsenso, si dovrebbe provvedere ad addebitare gli oneri ai veri responsabili o per lo meno, in una situazione di profondo malessere come quello attuale, si dovrebbero adottare misure adeguate e cercare di limitare e contenere al massimo le spese che invece continuano ad essere particolarmente esose ed indisciplinate alla faccia dei contribuenti che continuano ad essere spremuti come limoni, anche se da spremere ormai è rimasto poco o niente. Un minimo di conoscenza in materia economica dovrebbe far comprendere che l’economia è una catena e qualora si spezza un anello, si apre tutta e si interrompono i più normali cicli vitali dei Noi “comuni mortali”, il che tradotto significa che in mancanza di lavoro, tutto è obbligato a fermarsi e sopraggiunge l’impossibilità a pagare tributi spesso ingiustamente richiesti. Tutto ciò mentre i politici, egoisticamente, ignorano i concetti fondamentali della democrazia e della tutela dei cittadini che, naturalmente, sono costretti a “difendersi” loro malgrado perché ci ritroviamo dinanzi a vere e proprie vessazioni da parte dell’amministrazione anziché dinanzi a coloro che invece dovrebbero essere i tutori della legalità e dell’equità sociale. In una sola parola: vergona! E’ ora di dire basta, di

unirci tutti e di farci sentire! Mancano solo due giorni alla manifestazione cittadina, aderiamo tutti e facciamoci rispettare perché non devono esistere solo doveri ma anche e soprattutto diritti!

“Non sono i popoli che devono aver paura dei Governi, ma sono i Governi ad aver paura dei Popoli “(Thomas Jefferson).

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Siamo all’assurdo

Stiamo leggendo in questi giorni diversi interventi relativi alla documentazione sanitaria inviata dall’ASP di Acri al comune di Acri. La cosa sarebbe da ridere se non ci fosse  di mezzo la salute  e il bene della collettività. Leggiamo che un dirigente medico dell’ASP di Cosenza, il dott. Pierfrancesco Rocca, pagato adeguatamente con le nostre tasse, si è preso la briga di rimarcare la differenza tra una “certificazione” e una “relazione di sopralluogo”. Riteniamo che le considerazioni sugli artifici lessicali le dovremmo lasciare agli avvocati, dal momento che è loro mestiere.

Noi, invece, vogliamo rimarcare l’attenzione sulla situazione di pericolo reale per la popolazione che si è venuta a creare, durante i primi cinque mesi e dal mese di ottobre del 2014. Il fatto che l’ASP ha effettuato più “relazioni di sopralluogo” nelle quali afferma che “la situazione , nell’interesse della salute dei cittadini, comincia a diventare insostenibile…”, ogni cittadino può rendersene conto consultando i documenti ormai di dominio pubblico, vuol dire che la situazione di pericolo igienico sanitario è stata accertata ed opportunamente certificata. Il fatto che ci sia scritto ”Questo Ufficio denuncia”, anziché “certifica”, annulla completamente tutta la situazione di emergenza? Crediamo proprio di no, anzi si cade nel ridicolo più assoluto. Volendo essere un tantino maliziosi,  ci si sta “arrampicando sugli specchi”, chissà poi per quale oscuro motivo.

Vorremmo consultare anche le relazioni redatte dall’ARPACal citate dal dott. Rocca, magari mettendole a disposizione dei cittadini di Acri, per verificare su quali basi si afferma che “non ha rilevato pericolo per la salute pubblica”, forse i cittadini acresi hanno fatto troppo gli schizzinosi verso “un po’” di spazzatura per le strade!

Comunque sia, il Sindaco è Autorità Sanitaria Locale, ai sensi dell’art. 32 della legge n. 833/1978 e dell’art. 117 del D. Lgs. n. 112/1998, per cui l’ordinanza contingibile e urgente n. 3319 del 17/02/2014, certifica ulteriormente l’emergenza.

Non vogliamo continuare oltre con queste sterili e ripetitive polemiche in quanto appare ormai chiaro che l’amministrazione ha abdicato a parte dei suoi doveri nei confronti della popolazione, in primis al dovere di trasparenza ed onestà. Non ci fidiamo più visto che in più di un’occasione si è rivelata lontana dalle esigenze dei cittadini e sorda ai loro bisogni reali.

Per questo vogliamo manifestare tutto il nostro disagio nella giornata di giovedì 19 febbraio 2015, con un corteo variegato che dovrà essere di stimolo a tutti al fine di difendere le proprie idee e soprattutto i propri diritti.

Vogliamo, infine, informare i cittadini che stanno arrivando all’indirizzo dei membri del comitato, i maniera più  o meno diretta, “inviti” a recedere dall’organizzare la manifestazione, che ribadiamo  invece con forza e determinazione, si terrà invece il giorno 19 febbraio prossimo. Tutto ciò è inammissibile, e se ci saranno delle situazioni civilmente e penalmente rilevanti verranno denunciate all’autorità giudiziaria.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Articolo di rettifica ASP

Novità sul fronte TARI.

In seguito all’articolo del pubblicato sul sito acrinrete.info il giorno 05/02/2014, da parte della Libera Associazione Cittadini Acresi, ci corre l’obbligo di effettuare una doverosa rettifica di quanto scritto nel medesimo, riguardo alla mancata attestazione da parte delle autorità sanitarie dello stato di emergenza vissuto dalla popolazione di Acri, in seguito alla presenza sul territorio di cumuli di rifiuti giacenti per strade cittadine.
Risulta, infatti, che non una, non due, ma bensì quattro comunicazioni sono state inviate agli uffici comunali competenti, vedi assessorato all’Igiene ed Ambiente (dott. Salvatore Ferraro), ed al Sindaco dott. Nicola Tenuta, in qualità quest’ultimo di responsabile dell’osservazione delle norme in materia ambientale e di salute pubblica. Le informative dell’ASP di Cosenza, ufficio di Acri, sono state inviate rispettivamente nei mesi di febbraio, marzo, aprile e novembre 2014. In esse si attesta, appunto, la precarietà delle condizioni igienico sanitarie che potrebbero sfociare in problemi per la salute pubblica, ed invita il Sindaco a voler effettuare la bonifica del territorio.
Abbiamo richiesto copia degli suddetti atti, sia agli uffici comunali, sia agli uffici dell’ASP di Cosenza, per le dovute verifiche.
Ci scusiamo, pertanto, con le autorità sanitarie per l’imprecisione nei fatti, ma lo abbiamo fatto in buona fede, avendo dato ancora una volta fiducia al Sindaco, ma sarà anche l’ultima.
Tutto ciò per dovere della verità.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

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