Si chiama così un noto gioco della settimana enigmistica, ma noi non ci riferiamo ad esso, ma a qualcosa di diverso, anche se l’enigma c’è e rimane!

Sabato 18 aprile scorso, il commissario alla sanità calabrese “Trovandosi nella sua Vaccarizzo Albanese, per il week end, Scura ha fatto un salto nella vicina Acri.” Quasi inaspettato, ha fatto una capatina ad Acri, per vedere qual è la situazione dell’ospedale. Non una visita ufficiale, quindi, ma comunque significativa, come dire: siamo contenti che ci abbia considerato, almeno questo avranno pensato i nostri amministratori!

L’ing. Scura, afferma: “L’ospedale Beato Angelo è dignitoso ed il piano sanitario, riguardo le sue funzioni, deve essere rivisto.” E poi, sul decreto di riorganizzazione delle sanità calabrese, quello che fa fede a livello nazionale per intenderci, “se non lo avessi fatto ci avrebbero criticato e avremmo perso tempo e fondi ma sapevamo che era un documento da rivedere con calma tenendo conto di tutte le esigenze dei territori.” Queste affermazioni ci sembrano una vera e propria presa in giro! Come si fa ad approvare un piano del quale non si conosce appieno le finalità e soprattutto non le si condivide? E’ ovvio che l’obiettivo è solo quello del contenimento della spesa e non le esigenze reali dei diversi comprensori.

Il piano di riordino verrà sottoposto in consiglio dei ministri, e se verrà approvato, come appare evidente, l’ospedale di Acri diverrà ospedale di montagna con tutte le conseguenze del caso. Il laboratorio analisi diventerà semplicemente un centro di raccolta, e senza di esso il pronto soccorso diverrà quasi inutile, quindi sarà destinato al ridimensionamento.

Le promesse per il potenziamento dell’ospedale, dal reparto di ginecologia, al “percorso nascita”, sono state fino adesso disattese, e ormai non vengono più prese in considerazione.

Come abbiamo purtroppo potuto constatare a nostre spese, per chiudere interi reparti si è provveduto con estrema celerità, mentre all’apertura di nuovi centri per l’offerta di servizi essenziali sono state accantonate con molteplici scusanti. Non verrà riaperto il reparto di Psichiatria. Non sono previsti nemmeno un consultorio di Cardiologia e un altro di Pediatria che in una realtà come Acri, prima della chiusura del punto nascita faceva quasi 300 parti all’anno. La TAC, la Radiologia, l’Ecografia, saranno solo di supporto al Pronto Soccorso e non forniranno più il servizio all’utenza esterna. Ciò significa che dovremo incamminarci verso altri ospedali per i suddetti esami.

Siamo fortemente preoccupati, da questo piano di riordino, poiché esso risponde essenzialmente alla logica dei tagli lineari, e non ad un vero e proprio compromesso tra salute dei cittadini e contenimento dei costi. Sono, infatti, ben altri i capitoli di spesa da tagliare nella sanità calabrese, a cominciare dagli affitti inutili ospedali generali che non hanno ragione di esistere, fino ad arrivare alle esorbitanti consulenze medico  legali, non certo  quelli che assicurano i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza imposti dal Ministero della Sanità.

Inoltre, bisogna tener conto del fatto che il commissario Scura è un tecnico, e risponde solo al ministero preposto e non alla popolazione, al contrario di tutte le altre regioni commissariate (Piemonte, Lazio, Campania, Abbruzzo, Molise, Puglia, Sicilia), in cui è il presidente  ad assumere la qualifica di  commissario  ad  acta.  Il  presidente Oliverio ci auguriamo  possa

intervenire per salvaguardare e rilanciare il nostro nosocomio, ma sembra avere le mani legate dal Governo nazionale, che nonostante sembra avere lo stesso colore politico hanno forse molti più punti di disaccordo che di vicinanza.

Entro fino maggio inizi di giugno prossimi, il piano dovrebbe essere convalidato e immediatamente applicato, con buona pace delle esigenze della popolazione e degli amministratori locali.

Noi non ci rassegniamo a questo destino infausto e per questo vogliamo far sentire forte la nostra voce contro lo smantellamento del nostro ospedale ed al suo svilimento!

Noi facciamo la nostra parte, la politica, se vuole, faccia la propria!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”