E’ ormai un lustro di impegno constante da parte di un comitato di cittadini prima, e una associazione poi, in difesa della sanità ad Acri. Anni di battaglie, in cui più volte sono avanzate proposte per il rilancio dei servizi sanitari sul territorio, per far sì ci si possa curare in modo dignitoso e avere prestazioni di qualità. Per il raggiungimento di questo obiettivo, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con una delegazione di parlamentari 5 stelle, gli on.li Sapia e Frociniti e la sen. Abate, lo scorso 3 novembre.

Dall’incontro e dall’ispezione presso l’ospedale cittadino che ne è seguita, è risultato evidente la situazione disastrosa in cui versa la sanità in Calabria, ed in particolare ad Acri, causata da anni di mala gestione, dallo sperpero di risorse, che ha visto privilegiare la sanità privata a discapito di quella pubblica.

Per noi i responsabili di questo sfacelo vanno ricercati tra chi poteva fare e non ha fatto, e chi oggi ha ruoli direttivi e di controllo. Il presidente Oliverio, che aveva giurato di incatenarsi davanti al ministero a Roma; il commissario Scura, che tutto a fatto salvo adottare misure favorevoli per le zone disagiate di montagna; il direttore generale Mauro che nel consiglio comunale aperto di più di un anno fa, ha proferito le proverbiali “promesse da marinaio”; il sindaco Capalbo, che ha detto che “la salute viene prima della politica” e che avrebbe fatto tutto il possibile per questo territorio, perfino mettersi a capo di un corteo di cittadini e marciare verso la regione!

Purtroppo a tutt’oggi viviamo in una fase di stallo in cui è stato realizzato poco o nulla di quanto promesso: eccezion fatta per l’ambulatorio di Oncologia che funziona in maniera eccellente.

Eppure le proposte ci sono, le stesse che abbiamo presentato ai parlamentari 5 stelle. Quelle a breve termine sono l’immediato rilancio della chirurgia multidisciplinare, con l’assunzione di medici chirurghi e anestesisti, l’apertura del reparto di Lungodegenza, riattivazione dei servizi di radiologia TAC e RM.

Altre proposte a medio e lungo termine sono in cantiere, ma la politica locale, invece di ascoltare la voce dei cittadini fa demagogia e cerca di nascondere “la polvere sotto il tappeto”. Una politica sorda e miope, che non ascolta il lamento della popolazione che chiede servizi sanitari efficienti e che non vede il disagio dei cittadini. A questi ultimi, non resta altro che vedere come organizzarsi e decidere il da farsi per far valere i propri diritti.