Nonostante Acri sia amministrato da “due sindaci”, cari concittadini, non possiamo fare a meno di testimoniare lo stato di degrado nel quale versa la nostra Città. Un paese sporco, pieno di erbacce, privo di decoro urbano. Un paese nel quale non è possibile avere acqua potabile tutti i giorni pur avendo un territorio pieno di sorgenti idriche (vedi “pozzo dei desideri” in località Croce di Greca). Con una politica inesistente per lo sviluppo del territorio e le attività produttive. Una Città in cui il servizio di depurazione non funziona, con conseguenze catastrofiche per l’ambiente (su questo scriveremo quanto prima). In cui un finanziamento regionale di tre milioni di euro per la viabilità comunale è stato perso per la mancanza di una firma! Nel quale si assiste impotenti allo spopolamento del territorio, all’abbandono delle case ed alla svalutazione delle proprietà. La male gestione ordinariadella cosa pubblica spacciata per straordinaria. Un palazzetto dello sport inaugurato senza essere accatastato e collaudato. In cui si assiste ad una gestione personalistica e opaca dell’ospedale “Beato Angelo” d’Acri. Dove i lavori per l’adeguamento sismico del Poliambulatorio sono fermi con le quattro frecce, pare per errori di progettazione, anche qui soldi pubblici buttati. Uffici comunali allo sbando, senza guida e obbiettivi, anch’essi gestiti in maniera non trasparente, che non effettuano i controlli sui lavori pubblici, non effettuano gare d’appalto.Gli eventi culturali completamente inesistenti. Una città dove gli amministratori invece di adoperarsi a risolvere i problemi comuni si prestano a soddisfare “il piacerino all’amico di turno” o tagliano qualche nastro. Un’amministrazione che in linea con quelle che l’hanno preceduta si distingue per mancanza di qualsiasi iniziativa: IMPALPABILE! Alla fine i soldi del bilancio comunale sono i nostri, e chi amministra non li trova sugli alberi come le pigne, tanto vale chiedere dove e come vengono spesi. E noi, in tutto questo marasma, come cittadini, cosa facciamo per contrastare questo degrado civile e morale? SUBIAMO! Rimaniamo impassibili ed in silenzio a questi continui torti. Certo, qualche voce isolata c’è, ma che rimane vincolata nell’alveo dei social. Alcuni sfoghi in bar, per strada, ed anche a casa, ma nulla più, niente a che vedere con le manifestazioni popolari in cui il malcontento era palese. Non si intravede nulla che faccia pensare che le cose non vadano bene. Allora la domanda sorge spontanea: Acresi, cosa siamo cittadini o pecore?