Il 20 maggio scorso, presso il palazzo Padula, si è svolto un incontro-dibattito sul rilancio dell’ospedale di Acri, alla presenza dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Senato e Camera, Rosa Silvana Abate, Francesco Sapia, Francesco Forciniti ed il Sindaco di Acri, Pino Capalbo, al quale hanno partecipato cittadini e membri della LACA. Visto il tema così importante, l’incontro è andato aldilà delle contrapposizioni politiche. Nel suo intervento, il sindaco Capalbo ha rivendicato l’impegno della propria amministrazione verso l’ospedale: un consiglio comunale aperto a settembre, il dialogo continuo con Regione e ASP di Cosenza, la richiesta di attuazione dell’atto aziendale con l’apertura del reparto di Lungodegenza, dell’ambulatorio di oncologia, il primario di Medicina, i 4 posti in più in dialisi, le postazioni di O.B.I. in Pronto Soccorso

già attivo e funzionante con una lista di attesa azzerata in quanto lo specialista medico oncologo si è messo a disposizione dei pazienti bisognosi di queste cure, l’inaugurazione della Risonanza Magnetica, Il bando di concorso per il nuovo primario di Medicina, attualmente il reggente e di Rossano. Dal canto loro i rappresentanti del M5S hanno evidenziato la gestione fallimentare di oltre 9 anni di commissariamento, la posizione subalterna e rinunciataria del presidente Oliverio rispetto a Scura, il mancato raggiungimento degli obiettivi di gestione delle ASP e A.O., i cui direttori hanno ricevuto ugualmente un bonus premiale. La posizione della Libera Associazione Cittadini Acresi da anni impegnata sul fronte Sanità, ribadita ancora una volta, nell’ottica di un piano di rientro, prevede la necessità di far ripartire il multidisciplinare di chirurgia, servizi ambulatoriali di medicina, aprire il reparto di Lungodegenza con il servizio di Riabilitazione. La nuova apparecchiatura della RMN di recente inaugurazione, a tutt’oggi ancora non ha espletato alcuna prestazione per la formazione del personale che dovrebbe farla funzionare questione di qualche settimana prima di poter vedere questo gioiello all’opera definitiva, e altre cose ancora da poter realizzare. Dopo questa ampia discussione fatta dai rappresentanti politici presenti, la LACA si inserisce nel dibattito chiedendo la parola di esprimere le sue motivazioni.Occorre rimodulare la rete ospedaliera calabrese, prevedendo anche per la provincia di Cosenza e per il nosocomio acrese la tipologia di Ospedale Generale e non più di area disagiata com’è adesso, passo essenziale per potenziare la struttura ospedaliera e cercare di riportarla a livelli precommissariali. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Sindaco a collaborare con i parlamentari 5 Stelle, intercedendo personalmente anche con il presidente Oliverio, per far sì che cessi la gestione commissariale che impedisce ogni possibilità di rilancio dell’ospedale di Acri.

Si fa notare che la nostra associazione presente sul territorio Acrese dal 2015 dopo due manifestazioni di cittadini scesi in piazza per dire BASTA a tutto quel che stava accadendo in materia di TASSE E DI SANITA’ AD ACRI, con una amministrazione che allora è stata cieca e sorda a queste grida di lamento sociale e che non ha visto è  ascoltato il disaggio che in quelle giornate il popolo di acri stava gridando a gran voce, QUELLO  di potersi curare dignitosamente presso il proprio Ospedale  visto che lo si stava  depauperando delle sua funzione di struttura di cure per i malati e di un disagio economico in quando il DISSESTO DEL COMUNE stava causando alla intera popolazione con tariffe esose molto onerose dove non era possibile pagare per effetto della crisi  presente,  e dove  si chiedeva di rivedere le stime delle bollette  a dir nostro errate nella sua formulazione.

Tutto questa la LACA da tempo lo stà dicendo la stà portando nelle sedi opportune e che con l’attuale amministrazione a guida Pino Capalbo sta’ ottenendo dei risultati che in tutti questi anni non si erano visti, anzi enorme difficoltà ad essere ascoltati.

Dunque la LACA formula due domande ai presenti:

la prima ai parlamentari 5 stelle, e cioè, ormai a livello nazionale si intravede un governo a guida 5 stelle allora si chiede a loro quello di rivedere con urgenza immediata la figura del, commissariamento da parte della sanità regionale in quando si ritiene che 9 anni di questa struttura commissariale non abbia portato i benefici attesi, dove la massa debitoria non si è estinta anzi pare che sia aumentata, e dove la qualità della sanità regionale è ritenuta molto bassa in base al resto del paese.

La seconda al sindaco di Acri, quello di attivarsi immediatamente con il coinvolgimento delle realtà limitrofi al nostro territorio costituendo un gruppo di sindaci del comprensorio che vede insieme al nostro di ACRI quelli di Bisignano Luzzi Montalto Vaccarizzo San Demetrio Santa Sofia d’Epiro San Giorgio  per una percentuale di popolazione di circa 60-80 mila abitanti, dove proprio per il numero di popolazione si deve formulare una nuova proposta di un nuovo modello di rete ospedaliera che parte dalle zone disagiate di montagna, visto che l’attuale organizzazione regionale definita da tutti al COLLASSO cioè e fallito il sistema sanitario regionale calabrese ormai riconosciuta da molti anche da nostro presidente della giunta regionale, dove (LUI) attesta che bisogna ripartire dalla periferia e ridisegnare una nuova sanità regionale dove  tener conto dei disaggi di queste zone da salvaguardare proprio in virtù della peculiarità geografiche territoriale. E allora? FORMULIAMO insieme cittadini (LACA) politici amministratori (SINDACO) e rappresentati nazionali (DEPUTATI E SENATORI) che c’è urgente bisogno di cambiare nel prossimo piano sanitario regionale e poi nel prossimo atto aziendale la tipologia della denominazione di OSPEDALE DI AREA DISAGIATA con una nuova voce OSPEDALE SPOKE DI MONTAGNA  o Ospedale Generale dove con una nuova rimodulazione dei ricoveri dia al nostro Ospedale quella dignità di struttura per la diagnosi e cura peracuti cioè la possibilità  ai pazienti affetti da malattie di potersi ricoverare e curarsi dignitosamente presso il nostro Ospedale.