Sito della Libera Associzione Cittadini Acresi

Categoria: Uncategorized Pagina 8 di 9

Non può piovere per sempre.

In un mondo globalizzato le scelte politiche ed economiche, nel bene e nel male ricadono sempre sul singolo paese, sulla singola città. Per questo motivo, anche se le decisioni ci vengono “calate dall’alto” è essenziale opporre resistenza a quelle situazioni che minano il tessuto sociale. Abbiamo già detto che Acri si sta spopolando, i giovani partono per cercare lavoro altrove, l’economia cittadina è in forte sofferenza, e si vive uno stato di disagio generalizzato.

A chi dobbiamo dare la colpa dei nostri mali? Non c’è un vero e proprio colpevole, ci sono solo una serie di “congiunture negative”, di politiche nazionali e sovranazionali scellerate, che provocano i disastri che sono sotto gli occhi di tutti.

Amministrare una città come Acri non è facile, di questi tempi poi lo è ancora di più. Noi non abbiamo una ricetta per risolvere tutti i problemi ma, come abbiamo già fatto, possiamo suggerire piccole e grandi idee di rilancio della nostra città. La situazione attuale va affrontata necessariamente rendendo partecipe ampie fette della popolazione nei processi decisionali, coinvolgere le molte associazioni presenti sul territorio, osare ed essere coraggiosi nelle scelte, che se condivise hanno un forte impatto positivo.

La frattura tra il Paese reale e gli amministratori, sta diventando sempre più ampia. Difficile che si rimargini se non c’è una reale volontà di dialogo e non si inverte immediatamente la tendenza.

Abbiamo paura che si arrivi ad una guerra tra poveri, di cui si vedono già le prime avvisaglie, in cui dovremo spartirci quel poco di benessere che ci rimarrà. Quello di cui invece abbiamo bisogno è di recuperare il senso della comunità, il senso della partecipazione, l’orgoglio di essere acresi!

Molto spesso ci piangiamo addosso e ci lamentiamo, ma in verità siamo gente caparbia, grandi lavoratori, e orgogliosi delle proprie origini. Ci esaltiamo quando qualcuno di noi sale alla ribalta portando in alto il nome di Acri. Per questo siamo fieri di Fabio Curto, uno di noi. In una intervista ad una domanda che gli è stata rivolta: “Cosa ti porti dietro della tua terra? “, Fabio ha risposto: “Acri ha forgiato il mio animo guerriero, perché in quello che facevo non avevo sostegno. Del resto, è un destino comune a tanti giovani che vivono in Calabria”.

Noi siamo quello che siamo perché siamo nati e cresciuti ad Acri, con tutte le sue contraddizioni, e i sui limiti, facendo poi anche dei confronti, a volte spietati, con altre realtà con le quali veniamo a contatto.

Noi non vogliamo più piangerci addosso. Vogliamo e dobbiamo essere positivi, in fondo: non può piovere per sempre!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Metti una sera a Soveria Mannelli

E’ stata davvero una bella serata quella vissuta lo scorso 4 maggio con i nostri amici di Soveria Mannelli. Non fraintendeteci, non è stato una rimpatriata goliardica ma un felice e proficuo incontro tra diverse comunità che condividono un comune destino.

Una rappresentanza del comitato della Libera Associazione Cittadini Acresi ha partecipato al sit in che si è tenuto presso l’ospedale di Soveria Mannelli organizzato dal comitato C.O.MO.CAL, ovvero il Comitato degli Ospedali di Montagna Calabresi e dal Comitato Pro Ospedale del Reventino. Quest’ultimi si battono da ormai 8 anni contro lo smantellamento del locale ospedale, per il ripristino e l’istituzione dei servizi ospedalieri diagnostici promessi dalla politica e mai realizzati. Il comitato locale è coordinato da Antonello Maida, mentre il coordinatore del Comocal, Alessandro Sirianni, con una delegazione, ha partecipato alla manifestazione del 29 aprile scorso ad Acri, durante la quale ha delucidato i presenti con intervento appassionato sui rischi dell’attuale Decreto Commissariale n. 9.

Quello che si è potuto notare è stata la forte partecipazione della popolazione, circa tremila i cittadini scesi in piazza, che naturalmente sono preoccupati non poco dal famigerato piano di riordino della rete ospedaliera calabrese. La creazione del comitato regionale degli ospedali montani nasce dal fatto che i problemi che riguardano Soveria Mannelli sono pressoché simili per Acri, San Giovanni in Fiore e Serra San Bruno. Infatti, il contenuto della relazione del riordino prevede per tutti gli ospedali di montagna la soppressione del laboratorio analisi, radiologico, cardiologico, fisioterapico, pediatrico e di tutti i servizi diagnostici, ma anche la soppressione di tutte le strutture complesse, quelle per capirci che fanno capo ad un primario, eccetto la medicina. Leggermente diversa la situazione ad Acri, visto che era inquadrato come ospedale spoke con Castrovillari, ma le implicazioni del nuovo piano di riordino saranno le stesse per tutti gli ospedali di montagna.

Siamo stati felicemente colpiti dal fatto che anche i sindaci del comprensorio del Reventino, che riunisce fino a 24 comuni della fascia della pre-sila, si siano attivati già da tempo per perorare la causa dell’ospedale. In primis il Sindaco di Soveria Mannelli che ha parlato a nome di tutti gli altri sindaci, che ha perseguito e continua a perseguire la linea istituzionale, ma anche quella giudiziale, avendo presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il famoso decreto commissariale Scopelliti.

Se le istituzioni fanno la loro parte, anche i comitati civici vogliono fare la loro, contestualizzandosi nelle dinamiche del riordino. Per questo, con l’aiuto degli operatori sanitari, gli unici titolati a redigere un piano che riguardi la complessa macchina della Sanità, abbiamo messo a punto più proposte fattibili per Acri e più in generale per gli ospedali di montagna, tutte applicabili. Esse tengono conto delle esigenze della collettività ma anche della deficitaria situazione finanziaria calabrese. Non appena il documento sarà definito sarà sottoposto al Presidente Oliverio, nonché al commissario Scura.

Dobbiamo infine ringraziare radio AKR per il suo supporto tecnico e per aver trasmesso buona parte dell’incontro.

Ricordiamoci sempre che i politici sono nostri dipendenti, perché la Sovranità appartiene solo al Popolo! Pregiudiziale che il Comocal, non intende derogare a nessuno.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

 

Acri in Rivolta 2

Acri in Rivolta 2! Ad oltranza…

Ancora una volta Acri ha risposto all’appello. I nostri concittadini hanno dato un’altra prova di maturità, e per questo li ringraziamo dal profondo del cuore. Gli acresi hanno dimostrato di non essere solo sensibili alla crisi ed alle tasse, come qualcuno in malafede ha detto, ma anche a temi primari come quello del diritto alla salute, che va difeso strenuamente.

Le       premesse       erano        tutte        a        sfavore        della        manifestazione. In molti forse speravano che fallisse, per poter poi ergersi a difensori del popolo, ma quest’ultimo ha risposto in maniera civile e determinata affermando a gran voce: “L’OSPEDALE NON SI TOCCA!”

I cittadini di Acri hanno legittimato, di nuovo, l’operato della Libera Associazione Cittadini Acresi, i cui membri hanno solo a cuore il futuro della città di Acri ed il suo benessere.

Come abbiamo sempre affermato, nel comitato non esistono partiti, e nessuno ha ambizioni politiche, per questo non tollereremo più attacchi e ingerenze di nessun tipo ne verso di noi, e ne verso chi collabora con il comitato, sia da parte dell’amministrazione comunale e sia da parte di chiunque altro!

Per i temi trattati, che riguardano tutta la comunità, sono stati invitati a partecipare tutti primi cittadini dei comuni del comprensorio (Acri, Bisignano Luzzi, ed i paesi albanesi), ed anche il presidente Oliverio. Nessuno di essi però ha risposto al nostro appello. Abbiamo anche notato il sindaco Tenuta assieme ad alcuni assessori e consiglieri, che si sono uniti al corteo.

Ci dobbiamo purtroppo scusare per i problemi tecnici sopraggiunti (sfortuna o sabotaggio!?), che hanno inevitabilmente alterato il programma degli interventi, e pertanto abbiamo dovuto improvvisare, ma l’obiettivo di protestare contro il piano di riordino della sanità calabrese e per un serio piano sulla viabilità è stato raggiunto.

La domanda adesso è d’obbligo: Cosa si fa?

Come comitato cittadino, insieme ai sindacati ospedalieri, chiederemo l’istaurazione di un tavolo di trattativa con la Regione ed il Commissario alla Sanità, e se vorrà anche il Comune, per la presentazione di una proposta concordata con gli operatori sanitari e in base alle esigenze della popolazione per il potenziamento dell’Unità Ospedaliera. Dal Commissario c’è stata un’apertura affinché il piano venga rivisto, vogliamo vedere se fa davvero sul serio oppure sia solo una manovra “politica”. Non ci accontenteremo più delle promesse, questa volta vogliamo i fatti!

Vigileremo attentamente affinché il nostro ospedale ed i suoi operatori riacquistino la dignità che meritano.

Inoltre, chiederemo alla Regione e all’ANAS la ripresa dei  lavori ma anche una viabilità degna di questo nome, perché Acri non deve essere più isolato!

Siamo pronti a intraprendere forme di lotta più eclatanti se non verremo ascoltati. Dobbiamo stare uniti, solo così potremo imporre le nostre condizioni.

Ricordatevi sempre, la Sovranità appartiene al Popolo!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

La somma e il totale

E’ la somma che fa il totale!

Per comuni in dissesto la Calabria ha un triste primato, ce ne diverse decine, tutti amministrati da un commissario prefettizio, e tutti con un piano di rientro pluriennale. In tutti è stato appurato che le amministrazioni che si sono succedute, soprattutto per effetto delle spese, in bilancio e fuori bilancio, senza l’appropriata copertura finanziari. Esse hanno inevitabilmente creato una montagna di debiti a danno della collettività, che deve ripagarli con sommi sacrifici, nell’attesa che la Corte dei Conti, la Procura della Repubblica, accertino le responsabilità,  magari dietro la denuncia dei cittadini truffati.

Abbiamo fatto un confronto sugli importi della TARI che si pagano ad Acri e quelli in altri comuni ad esso confrontabile, per costi della raccolta R.S.U., popolazione ed estensione territoriale. Uno di questi è San Giovanni in Fiore. In questo comune si è insediato un commissario prefettizio, dopo la dichiarazione di dissesto con delibera di consiglio n. 10 del 3 maggio 2014. Gli abitanti di San Giovanni in Fiore sono poco più di 18.000, 3 mila in meno rispetto ad Acri, pagano per il servizio di raccolta dei

R.S.U. poco più di 1.900.000 €. Vediamo che per la TARI (il discorso vale anche per TASI e IMU), una famiglia di 6 o più persone che abita in un appartamento di 150mq, a San Giovanni in Fiore paga 271,73€, una residente ad Acri invece 538,68€! Tutto questo al lordo delle detrazioni regolamentari.

Stesso discorso si potrebbe fare con un altro comune come Castrovillari, anch’esso commissariato e pure in dissesto finanziario, con poco più di 22.000 abitanti e con un costo del servizio raccolta R.S.U. di 3.200.000. Sempre considerando una famiglia di 6 componenti e con un appartamento di 150 mq, si paga 324,12€, sempre al lordo delle detrazioni. E’ da sottolineare che in questo Comune le detrazioni per le utenze domestiche sono legate alla situazione economica e familiare (ISEE), quindi molto più vantaggiose rispetto ad Acri, infatti possono arrivare anche al 50% dell’importo per i redditi più bassi.

Alleghiamo un prospetto sintetico per altre tipologie sia domestiche che non domestiche.

Un’attenzione particolare sarebbe da manifestare sulle modalità di calcolo delle tariffe della TARI (come anche della TARES), ma non è detto che ce ne si occupi in futuro.

Chiedendo scusa all’insuperabile Totò, essendoci appropriati indegnamente della sua famosa battuta, concludiamo chiedendoci: per un Comune in dissesto meglio un’amministrazione politica o un commissario? Ognuno in tutta coscienza può darsi una risposta.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Una Gita a… Acri.

Si chiama così un noto gioco della settimana enigmistica, ma noi non ci riferiamo ad esso, ma a qualcosa di diverso, anche se l’enigma c’è e rimane!

Sabato 18 aprile scorso, il commissario alla sanità calabrese “Trovandosi nella sua Vaccarizzo Albanese, per il week end, Scura ha fatto un salto nella vicina Acri.” Quasi inaspettato, ha fatto una capatina ad Acri, per vedere qual è la situazione dell’ospedale. Non una visita ufficiale, quindi, ma comunque significativa, come dire: siamo contenti che ci abbia considerato, almeno questo avranno pensato i nostri amministratori!

L’ing. Scura, afferma: “L’ospedale Beato Angelo è dignitoso ed il piano sanitario, riguardo le sue funzioni, deve essere rivisto.” E poi, sul decreto di riorganizzazione delle sanità calabrese, quello che fa fede a livello nazionale per intenderci, “se non lo avessi fatto ci avrebbero criticato e avremmo perso tempo e fondi ma sapevamo che era un documento da rivedere con calma tenendo conto di tutte le esigenze dei territori.” Queste affermazioni ci sembrano una vera e propria presa in giro! Come si fa ad approvare un piano del quale non si conosce appieno le finalità e soprattutto non le si condivide? E’ ovvio che l’obiettivo è solo quello del contenimento della spesa e non le esigenze reali dei diversi comprensori.

Il piano di riordino verrà sottoposto in consiglio dei ministri, e se verrà approvato, come appare evidente, l’ospedale di Acri diverrà ospedale di montagna con tutte le conseguenze del caso. Il laboratorio analisi diventerà semplicemente un centro di raccolta, e senza di esso il pronto soccorso diverrà quasi inutile, quindi sarà destinato al ridimensionamento.

Le promesse per il potenziamento dell’ospedale, dal reparto di ginecologia, al “percorso nascita”, sono state fino adesso disattese, e ormai non vengono più prese in considerazione.

Come abbiamo purtroppo potuto constatare a nostre spese, per chiudere interi reparti si è provveduto con estrema celerità, mentre all’apertura di nuovi centri per l’offerta di servizi essenziali sono state accantonate con molteplici scusanti. Non verrà riaperto il reparto di Psichiatria. Non sono previsti nemmeno un consultorio di Cardiologia e un altro di Pediatria che in una realtà come Acri, prima della chiusura del punto nascita faceva quasi 300 parti all’anno. La TAC, la Radiologia, l’Ecografia, saranno solo di supporto al Pronto Soccorso e non forniranno più il servizio all’utenza esterna. Ciò significa che dovremo incamminarci verso altri ospedali per i suddetti esami.

Siamo fortemente preoccupati, da questo piano di riordino, poiché esso risponde essenzialmente alla logica dei tagli lineari, e non ad un vero e proprio compromesso tra salute dei cittadini e contenimento dei costi. Sono, infatti, ben altri i capitoli di spesa da tagliare nella sanità calabrese, a cominciare dagli affitti inutili ospedali generali che non hanno ragione di esistere, fino ad arrivare alle esorbitanti consulenze medico  legali, non certo  quelli che assicurano i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza imposti dal Ministero della Sanità.

Inoltre, bisogna tener conto del fatto che il commissario Scura è un tecnico, e risponde solo al ministero preposto e non alla popolazione, al contrario di tutte le altre regioni commissariate (Piemonte, Lazio, Campania, Abbruzzo, Molise, Puglia, Sicilia), in cui è il presidente  ad assumere la qualifica di  commissario  ad  acta.  Il  presidente Oliverio ci auguriamo  possa

intervenire per salvaguardare e rilanciare il nostro nosocomio, ma sembra avere le mani legate dal Governo nazionale, che nonostante sembra avere lo stesso colore politico hanno forse molti più punti di disaccordo che di vicinanza.

Entro fino maggio inizi di giugno prossimi, il piano dovrebbe essere convalidato e immediatamente applicato, con buona pace delle esigenze della popolazione e degli amministratori locali.

Noi non ci rassegniamo a questo destino infausto e per questo vogliamo far sentire forte la nostra voce contro lo smantellamento del nostro ospedale ed al suo svilimento!

Noi facciamo la nostra parte, la politica, se vuole, faccia la propria!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

L’Ospedale non si tocca!

Le notizie che stiamo apprendendo in questi giorni che riguardano il presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, sono a dir poco sconvolgenti. Si parla di trasformare il nostro Ospedale in un centro per la lungo degenza, in cui il laboratorio analisi diventerà solo un centro di raccolta, e la dialisi sarà interrotta, solo per dirne alcune!

Leggiamo che  il piano di riorganizzazione della rete  ospedaliera  regionale (che  alleghiamo in fondo), messo a punto dal Dipartimento Regionale per la Salute, prevede che l’ospedale Beato Angelo (che nel piano viene denominato “Beato Angelico”!) non solo non sarà potenziato ma sarà declassato ad ospedale di montagna (coma anche San Giovanni in Fiore). Questo significa che la radiologia, chirurgia generale, la ginecologia saranno depotenziate e il pronto soccorso sarà solo H12, cioè funzionerà dalle 8 alle 20. A questo punto ognuno di noi, oltre ad augurarsi di stare bene sempre, qualora dovesse avere un malore sarebbe “fortunato” ad averlo di giorno, altrimenti, di sera o di notte, dovrebbe avventurarsi per le mulattiere e sperare di arrivare incolume in altri ospedali.

Solo qualche giorno fa il nostro Sindaco si pregiava di aver incontrato il commissario alla Sanità, ing. Scura, in un incontro di cui non c’è testimonianza alcuna. Ci hanno detto di aver avuto rassicurazioni sul potenziamento dei servizi ospedalieri, ma se questi sono i grandiosi risultati ottenuti, è meglio che per il nostro bene, e per il suo bene, il Sindaco non si occupi più dell’Ospedale!

Il dubbio che ci assale è che lo smantellamento della Sanità Pubblica potrebbe essere dettato, più che da un reale contenimento della spesa, ma da un più subdolo interesse nel favorire il settore privato.

Ci sentiamo presi in giro… come devono sentirsi presi in giro tutti i cittadini di Acri e quelli dei paesi limitrofi, per questo che si configura come un scippo ai diritti fondamentali della persona!

Dobbiamo manifestare tutta la nostra frustrazione verso i nostri amministratori, non possiamo permettere che il nostro ospedale sia depauperato ancora una volta. Dobbiamo lottare per difendere il nostro diritto alle cure sanitarie e pubbliche, sancito nella nostra Costituzione.

Vogliamo invitare tutti gli operatori del presidio ospedaliero ad unirsi alla protesta, loro che sono i più diretti interessati di questo scempio! I sindacati questa volta devono davvero porsi alla parte dei lavoratori e non strizzare l’occhio al politico di turno!

Dobbiamo far sentire forte la nostra voce, e se il caso intraprendere iniziative eclatanti per far conoscere il nostro disagio. Dobbiamo difendere noi ciò che i nostri amministratori locali non sanno fare!

Lottiamo insieme per difendere i nostri diritti, solo così potremmo dire che noi c’eravamo!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Teleimbonitori.

Nell’ultimo Consiglio Comunale (30/03/2015), che doveva essere aperto alla cittadinanza, i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato ancora una volta di avere più a cuore la loro poltrona che l’interesse della collettività. Da essi non si è levata critica, non una riflessione, nemmeno un dubbio li ha minimamente toccati. Solo qualche marginale eccezione nelle scorse settimana, forse in conseguenza del fatto che il popolo si è mosso ed ha fatto sentire la sua voce. Tutti a riverire e santificare il Sindaco e l’operato della Giunta, come si suol dire “Se la sono cantata e suonata da soli!”. Ci vengono a dire che si erano già accorti dello sbaglio sulle bollette dell’acqua. Se davvero è stato così, allora perché solo dopo l’incontro del 2 marzo scorso sono state rettificate le bollette che avrebbero portato ad un incasso illegittimo di oltre 400 mila euro? La verità è che senza l’intervento della popolazione non sarebbe stata presa nessuna iniziativa in tal senso. Infatti, era consuetudine già da molti anni, e non per un programma sbagliato, che fosse richiesto il minimo, ergo l’amministrazione butta il solito fumo negli occhi dei cittadini. Per questo, chi vuole può richiedere il rimborso per gli anni pregressi dal 2009 al 2012 indebitamente pagati. A tal proposito pubblichiamo un fac simile di richiesta al comune.

Nel caos bollette durante i mesi scorsi ci siamo chiesti: l’Assessore Martelli cosa ha fatto per ovviare ai disservizi che hanno colpito l’Ufficio Tributi di sua competenza? Durante l’incontro tra l’amministrazione comunale e il comitato, l’assessore non ha proferito parola. Adesso, nella sua relazione in Consiglio, ci snocciola la solita versione dei fatti che in sintesi attribuisce la colpa di tutti i mali del Comune alla mancanza di liquidità dell’ente dovuta alla politica nazionale in tema fiscale. Come dire: “non è colpa nostra”, come al solito! E’facile dare ad altri le responsabilità della cattiva gestione e poi ergersi a “Salvatore della Patria”. I bravi amministratori si vedono proprio nei momenti di crisi, e non cercano di trovare il capro espiatorio a tutti i costi, e soprattutto non se la prendono con i cittadini che manifestano democraticamente.

Non avete capito il messaggio che i cittadini vi hanno lanciato. Non vi rendete conto che la nostra Città sta morendo lentamente, e non si vede uno spiraglio di luce all’orizzonte. Chi è stato delegato a rappresentarci, invece di darci nuove prospettive di sviluppo ci attacca perché ha avuto la sfacciataggine di manifestare il proprio malessere.

A margine dell’ultimo Consiglio Comunale, che come punto all’ordine del giorno era “Tributi, crisi, e TARES” (?), si è parlato ampiamente dell’ospedale di Acri. Sarà stato per questo che non volevate fare un consiglio aperto? Comunque sia, dopo quasi due anni, finalmente il Sindaco si è mosso per interessarsi alla vicenda del P.O. “Beato Angelo”. Dopo mesi di torpore e sonnolenza questa amministrazione si accorge improvvisamente che la gente è costretta a rischiare la vita per le mulattiere che ci portano verso la civiltà, e recarsi nei nosocomi situati in altre città. Ci siamo posti un interrogativo: come mai solo dopo l’assemblea del 11 marzo scorso in cui è stata decisa una nuova manifestazione anche a favore dell’ospedale il Sindaco Tenuta ha convocato i sindaci dei comuni limitrofi per un tavolo di confronto e per un incontro

con il commissario Scura? Forse temeva un’altra manifestazione, alla quale non sarebbe sopravvissuto, politicamente intendiamoci!

Siamo contenti di sapere che stanno avvenendo finalmente i controlli sul territorio come avevamo richiesto. Con notevole spiegamento di forze possiamo aggiungere. Ci chiediamo solo, come mai vengono controllati con tanta solerzia gli esercizi commerciali di cittadini facenti parte del comitato? E poi, come mai viene impiegata la polizia municipale, cosa che non era mai avvenuta in passato, forse perché il comando di polizia municipale è inutilizzabile per effetto della morosità del Comune nei confronti dell’ENEL? Forse saremo prevenuti, ma noi non ci faremo intimidire, e non subiremo più supinamente. A tal proposito, volevamo anche esprimere la nostra solidarietà alla stampa locale, che, come noi, è stata attaccata da questa amministrazione solo per aver descritto i fatti nudi e crudi e non una verità di parte.

Ci preme sottolineare ancora una volta che nessuno del comitato ha mire politiche di nessun tipo, e che non vogliamo assolutamente sovvertire o delegittimare nessuno che è stato democraticamente eletto. Anche perché molti del comitato hanno appoggiato la candidatura del Sindaco e per esso hanno fatto campagna elettorale. Se c’è qualcuno che si sente delegittimato è perché lo sta facendo da solo agli occhi dei cittadini. Noi siamo stati spinti solo dalla esigenza di avere un confronto costruttivo con gli amministratori, e la manifestazione del 19 febbraio scorso, che è nata in maniera quasi spontanea, era in realtà una richiesta di aiuto, che voi non avete colto. E’ stato il segno che eravamo e siamo ancora nel giusto. E voi per tutta risposta ci attaccate e volete voi delegittimare noi. Noi non siamo l’opposizione, alla quale vi siete rivolti in maniera anche violenta, con una violenza verbale che va oltre la dialettica politica. Noi siamo solo dei cittadini che hanno a cuore il futuro e la sopravvivenza della nostra Città. Abbiamo detto, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, che le tasse vanno pagate, ma sempre nella misura giusta, senza calpestare i diritti di nessuno.

Segnaliamo l’intervento del consigliere Maiorano, dobbiamo dargliene atto, ha colto appieno il nostro pensiero.

Per terminare, alleghiamo anche degli spezzoni video, tanto cari al nostro e soprattutto vostro ass. Ferraro, alcuni relativi all’ultimo Consiglio Comunale, che mostrano il vostro “agire” e la supponenza di questa amministrazione.

C’è chi nega l’esistenza delle stelle dicendo invece che sono lucciole.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Amministrazione Comunale: Non Pervenuta!

Volevamo fare i complimenti alla giunta comunale per la dimostrazione di democrazia, iniziativa ed umiltà, manifestata negli ultimi giorni. Siamo anche contenti nel sapere che i consiglieri di maggioranza si sono ricompattati intorno al Sindaco, e che questa amministrazione arriverà al termine del mandato fino al 2018. Ci domandiamo, però, come sarà Acri tra tre anni. Se i presupposti sono quelli che stiamo vivendo c’è poco da stare allegri!

Vediamo un po’, il professor(one) Iorio e la fondazione Trasparenza,  che hanno collaborato in maniera “gratuita” alla redazione del piano di rientro, hanno sottolineato che ci sarebbero voluti ben “8 anni di lacrime e sangue” perché si abbia il pareggio di bilancio, li ringraziamo per questo, senza di loro non lo avremmo mai scoperto. Veniamo poi a sapere che la suddetta fondazione ha incassato 35 mila euro per la redazione del predetto piano e la formazione del personale. Complimenti per l’ottima spesa visto i risultati di efficienza degli uffici comunali, soprattutto quello tributi. Già che c’eravate potevate liquidare anche i 350 mila euro prospettati dall’ass. Ferraro, alla faccia della sincerità!

Adesso che il dott. Gennaro Russo ha preso le redini dell’Ufficio Tributi, sempre a titolo gratuito, speriamo non lo stesso “gratuito” della Fondazione Trasparenza, le cose andranno decisamente meglio, oppure no? Lo scopriremo solo vivendo!

Signor Sindaco, abbiamo ascoltato il suo discorso del consiglio comunale del 30 marzo scorso e rimaniamo esterrefatti nell’ascoltare alcuni suoi passaggi, che definirli contradittori è il minimo. Nella parte in cui parla del famigerato art. 35 del regolamento, per il quale si è chiesto l’abbattimento di almeno l’80% della tariffa, continua imperterrito ad affermare che i documenti prodotti, e che erano agli atti in Comune, ma ben nascosti anche alla sua maggioranza, non “certificano” l’emergenza. Lei, come altri, gioca con le parole. Nel suddetto articolo vi è scritto che la situazione di “danno o pericolo di danno” deve essere RICONOSCIUTA e non certificata. L’ass. Martelli afferma che si è provveduto ad inviare, all’assessorato competente della Regione Calabria, una nota di diffida stragiudiziale, nella quale si riserva, anche, di adire per vie legali se non venisse concessa una riduzione tariffaria per il disservizio causato. Ci chiarisca Signor Sindaco, il disservizio, anche se imputabile alla sola Regione, c’è stato o non c’è stato? Perché diffidare la Regione Calabria se il disservizio non c’è stato? La risposta per noi è ovvia.

Ascoltiamo, poi, che le bollette dell’acqua con il cosiddetto minimo imponibile, che venivano ridotte a poche centinaia, ma che in realtà sono parecchie migliaia, l’errore risiede nel programma di fatturazione della società Andromeda. In questo caso si potrebbe richiedere, come per il disservizio provocato dalla Regione Calabria, un risarcimento alla suddetta società, per i costi aggiuntivi sostenuti dall’ente per il reinvio. Come più volte ribadito dall’amministrazione, era consuetudine applicare il minimo a tutti anche se già dal 2005 non lo si poteva più fare. Per questo abbiamo qualche dubbio sul fatto che, senza la richiesta della popolazione nella manifestazione del 19 febbraio si sarebbe provveduto allo storno delle bollette sbagliate. Vogliamo sottolineare che chi volesse può richiedere il rimborso o la compensazione delle bollette del servizio idrico indebitamente  fatturate degli ultimi

5 anni (dal 2009 in poi).

Signor Sindaco,  lei ci accusa di non avere uno spirito costruttivo, di non avere proposte, di istigare all’evasione fiscale, non le sembra che stia esagerando? Noi abbiamo sempre affermato, senza pericolo di essere smentiti, che le tasse vanno sempre pagate, ma nella giusta misura, tenendo conto dei diritti di derivanti dalle norme.

Signor Sindaco, le abbiamo fatto e le potremmo ancora fare molte altre proposte costruttive, alcune realizzabili anche a titolo “gratuito”, ma forse è meglio denigrare che ascoltare.

Lei, signor Sindaco, come anche tutta l’amministrazione, non avete colpa alcuna, come sempre, o meglio come volete far credere…

Il dissesto finanziario è stato provocato dalle altre amministrazioni, quali siano, potrebbe essere la magistratura e la Corte dei Conti, ad accertarlo.

Le cartelle dell’acqua sbagliate sono essenzialmente dovute ad un computer “birichino” che si diverte a far pagare equamente a tutti il servizio idrico del quale non usufruiscono.

L’invio degli avvisi di pagamento, inviati più volte, riguardanti il medesimo tributo per lo stesso anno, è solo di Equitalia.

L’emergenza spazzatura tra il 2013 e il 2014 è stata colpa dei cittadini, che, nonostante il conferimento in discarica fosse difficoltoso, si ostinavano ad ammucchiarla per le strade invece di tenersela in casa.

La maleducazione è dei cittadini che si recano all’ufficio tributi per chiedere spiegazioni, minacciando e offendendo gli impiegati che loro malgrado devono subire.

Ma è davvero così? Ai cittadini l’ardua sentenza!

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

 

Assemblea 11-03-2015

Amministrazione comunale: nessuna notizia.

Ad una settimana dall’incontro con l’amministrazione comunale, nessuna notizia ufficiale giunge dal palazzo comunale. A parte l’interessamento alla brutta vicenda della partita di Eccellenza Guardavalle – Acri e l’ordinanza di chiusura delle scuole, sembra che i nostri amministratori abbiano altro a cui pensare che dare delle risposte esaurienti ai cittadini. Infatti, l’unico impegno preso dal Sindaco verso la cittadinanza è stato quello di annullare le bollette dell’acqua con consumi nulli e riemettere quelle con consumi inferiori a 140 mc, per evidente deficienza, del regolamento comunale e del “software”, ma nessun comunicato a tal proposito si trova sul sito istituzionale del Comune di Acri.

Ricordiamo al Sindaco che non è necessario emettere un regolamento ad hoc, che necessita dell’approvazione in Consiglio Comunale, per poter eventualmente scegliere di rateizzare tributi locali, la legge già permette di farlo; nel c.d. Decreto Legge del “Fare”, il contribuente può scegliere di pagare il debito fino a 120 rate, se si trova in stato di “comprovata e grave difficoltà legata alla congiuntura economica”, che sia un modo per perdere tempo, chissà per quale motivo poi?

Si “vocifera”, poi, che la giunta abbia chiesto un incontro in  Regione, al quale dovrebbe essere invitata una rappresentanza del Comitato, per discutere una eventuale rivalsa verso gli l’amministrazione regionale che non ha garantito il servizio di raccolta dei R.S.U.. Come abbiamo già ribadito è l’amministrazione che deve farsi carico della “trattativa”  con gli organi regionali, noi saremo felici di partecipare a qualsiasi azione che la Giunta approvi, ma solo a condizione che le bollette TARES, TARI vengano annullate con atto pubblico e che venga applicato il regolamento comunale che prevede la detrazione dell’80% per il mancato servizio.

Intanto che l’amministrazione temporeggia, l’ufficio Tributi lavora alacremente. Stanno arrivando molte cartelle esattoriali Equitalia riguardanti la TARSU e la TARES, di cui molte anche a persone che hanno già pagato, sintomo che nulla è cambiato nella gestione della riscossione. La disinformazione e la maleducazione che regna nell’Ufficio Tributi è davvero scoraggiante. I nostri amministratori sanno che chi si interfaccia con il pubblico, deve essere preparato nella materia che gestisce e per legge deve essere identificabile. Gli addetti all’Ufficio Tributi sono dei pubblici ufficiali, ma nonostante ciò non hanno nemmeno un tesserino di riconoscimento dal quale si evinca la loro mansione.

Noi vogliamo dire ai nostri concittadini che siamo stanchi di questa mancanza di trasparenza, e questo comportamento irrispettoso. Per questo vogliamo passare all’azione per difendere i nostri diritti di cittadini e consumatori.

Invitiamo tutti i nostri concittadini ad intervenire all’assemblea, presso il cine-teatro comunale in piazza San Domenico, che si svolgerà il giorno mercoledì 11 marzo prossimo alle ore 17.00. Illustreremo nel dettaglio i risultati del recente incontro con l’amministrazione, e le iniziative che intendiamo intraprendere. Seguirà un dibattito pubblico aperto a tutta la cittadinanza, in cui ognuno potrà esprimere proposte concrete per risollevare le sorti della nostra città.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Lupus in fabula

Nel ribadire il nostro impegno nel portare avanti un movimento di rinnovamento della nostra città, consci dello stato di malessere che la attanaglia, volevamo comunicare ai nostri concittadini che andremo avanti fino a realizzare i nostri obiettivi, che sono quelli ribaditi a gran voce da gran parte della popolazione acrese, ovvero la richiesta di riduzione delle tasse, le proposte di rilancio dell’economia e della società acrese.

La “battaglia” per la difesa dei diritti, da parte nostra sarà combattuta con armi legali, e non ci allontaneremo mai dal solco tracciato dalle leggi. Ci aspettiamo lo stesso trattamento dalla nostra controparte, ovvero da tutta l’amministrazione comunale. Lo “scontro” deve mantenersi su un piano civile, e non ci devono essere attacchi di tipo personale. Se chiunque del comitato, qualsiasi persona che abbia partecipato alla manifestazione popolare del 19 febbraio scorso, o qualsiasi cittadino, dovesse subire delle pressioni o rappresaglie da parte di chicchessia, per indurlo a desistere dal difendere i propri diritti, avrebbe tutta la cittadinanza contro e verrebbe affrontato a viso aperto nei modi e nelle sedi opportune.  Diciamo questo, poiché da diverse parti ci sono state segnalate delle ingerenze per indurre alcune persone ad abbandonare propositi “offensivi” della protesta civile.

Questo è inaccettabile! Noi non ci siamo mai negati ad un dialogo con nessuno, perché teniamo al bene della nostra città, ma purtroppo abbiamo appurato che spesso si  è tentato di screditarci con attacchi  generici, ed etichettandoci  come “evasori”, “sobillapopolo”, e “disinformati”, e “fantomatica associazione”!

L’associazione è così “fantomatica” che è stata convocata ad un incontro con l’amministrazione tramite lettera autografa del 23/02/2015 dallo stesso Sindaco, ovvero il giorno prima della pubblicazione ed affissione del comunicato sindacale verso le opposizioni questo la dice lunga sulla coerenza di certa classe politica. Riportiamo in calce la corrispondenza epistolare con l’amministrazione per concordare il giorno per l’incontro, avvenuto poi il 2 marzo scorso.

Noi difendiamo solo i nostri diritti di cittadini, visto che chi lo deve fare fa solo demagogia.

Firmato: “Libera Associazione Cittadini Acresi”

Pagina 8 di 9

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén